lunedì 16 dicembre 2013

Forconi o non Forconi, Io comunque sto con CasaPound.

Il 9 dicembre alcuni membri di CasaPound Roma hanno rimosso la bandiera UE dalla sede UE di Roma.
 Armati di tricolori.
3 mesi a Simone Di Stefano perchè ha rimosso la bandiera della schiavitù UE (furto di bandiera ! che è stata buttata davanti ai poliziotti e restituita...). Ma quando i rossi bruciano il tricolore la polizia che si toglie i caschi con chi non è di destra questo non succede...










E' ora di prendere la Bastiglia.

giovedì 28 novembre 2013

Extraparlamentare

Quello che è successo ieri in Parlamento, ovvero la decadenza del senatore Berlusconi, verrà ricordata a lungo e per una lunga serie di motivi.

Primo, perchè in Parlamento hanno seduto per anni persone considerate icone della Repubblica condannate, imprigionate e che non sono mai state fatte decadere. Ne ricordo una per tutte: Pertini, condannato a otto mesi di prigione durante il ventennio fascista. Sì dirà: eh ma era diverso, e io chiederei: Ah sì e perchè? Due pesi e due misure? E se un probabile domani questo fosse ricordato come il periodo dell'oscuro medioevo PD? Sì perchè questo partito ha le mani in pasta ovunque e controlla tutto: da intere regioni (da settant'anni) ad una televisione di stato (con schiavi affiliati tipo Littizzetto e Vauro e decine di altri). Si accorda con mafia camorra ed ndrangheta e i suoi boss mafiosi tipo Bassolino e Vendola o vengono assolti da amici giudici o non vengono inquisiti per nulla. Questo senza contare l'immenso traffico illecito stile Parmalat e MPS fatto sotto la supervisione PD e totalmente impunito. Ce ne sarebbe da scrivere per mesi. Il trucchetto del compagno G per salvare il PCI che tradiva il paese prendendo soldi neri da Mosca. Le abituali corruzioni della tessera PD n.1, il compagno De Benedetti, mai colpito nonostante l'immensa mole di danni fatti. La compravendita di tessere PD, il voto di scambio difeso a spada tratta, le privatizzationi selvagge di Prodi e la conseguente caduta della lira e l'ingresso nell'euro con una moneta svalorizzata etc etc etc.

Secondo, perchè la condanna è venuta da giudici affiliati allo stesso PD, partito avversario politicamente del Cavaliere. I carabinieri avrebbero dovuto da tempo arrestare i giudici di Magistratura Democratica, ma purtroppo i carabinieri dipendono dai giudici in questione. Un conflitto di interesse talmente grave che le famose TV di Berlusconi al confronto sono aria fritta, soprattutto nell'era di Internet

Terzo, perchè il potere giudiziario non dovrebbe MAI poter interferire con quello esecutivo e legislativo, ma così non è da anni. E in più c'è una sostanziale differenza, il potere esecutivo è eletto democraticamente, quello giudiziario no.

Quarto, il tribunale che ha condannato lo ha fatto senza prove, basandosi solo su testimonianze. Come sempre accade in questo paese, manca la pistola fumante. I giudici che hanno emesso e confermato questa sentenza andrebbero destituiti all'istante. Ma si sa, se il modello di giudici italiani sono Ingroia Boccassini e Di Pietro, c'è poco da stare allegri.

Quinto, per attuare la decadenza è stata applicata retroattivamente una legge penale che non può essere retroattiva. Gravissimo. Da scendere in piazza a prendere la Bastiglia. Manca poco: la misura è colma. L'Ancien Régime l'ha fatta grossa. Stavolta non dimenticheremo. Verrà il momento in cui quanto è stato fatto si ritorcerà su chi l'ha fatto.

mercoledì 13 novembre 2013

Motore a urina: sogno o realtà?

Da qualche tempo si stanno utilizzando sperimentalmente motori diesel con l'urea come additivo al 32,5%. Il nome commerciale dell'additivo è AdBlue. E' di questi giorni la notizia che un ricercatore sardo, Franco Lisci, ha sfruttato l'idea utilizzando l'urina umana come additivo per motori domestici e motori per veicoli, e impiegando la lana di pecora per i filtri. Un adattamento molto sardo. E' forse un inizio sia per ridurre i consumi e le emissioni che i costi. Speriamo bene.

Emanuela Corda, la deputata cinquestelle con la sindrome di Stoccolma

Emanuela Corda, deputata italiana (no non afgana e nemmeno iraniana) del M5S ha espresso cordoglio per il kamikaze suicida che a Nassirya ha ucciso 28 persone: 19 italiani e 9 iracheni. Se fossi un elettore pentastellato mi vergognerei, ma non lo sono. E siccome la vergogna in questo Paese non esiste, non mi aspetto altro che le solite giustificazioni o, a scelta, il rincaro della dose: quest'ultima soluzione la più prevedibile. Se mai avessi avuto dubbi sulla collocazione dei pentastellati, adesso non ce l'ho più: nella trincea di fronte alla mia. Molti, moltissimi amici che li hanno votati hanno già fatto marcia indietro: meglio tardi che mai.

Chi relativizza sui cadaveri dei connazionali tradisce e non merita che la stessa sorte. Il mio augurio a questa spregevole entità è di trovare la morte in un attentato suicida di un altro povero  kamikaze "vittima della società", magari dopo mesi di agonia. Nessuna pietà per chi tradisce il Paese.

lunedì 4 novembre 2013

Barilla, ostaggio delle boriose lobbies gay

Barilla aveva dichiarato che il suo target e i sui testimonial riflettevano la sua idea di famiglia, ovvero la famiglia tradizionale, eteresossuale, anche se la precisazione mi sembra ovvia.

Le lobbies gay, e i cosiddetti politically correct loro amici (ovvero la schiuma della società) hanno ovviamente cercato di mettere in imbarazzo Barilla additandolo come sessista, razzista et cetera. Tutto perchè aveva detto una cosa assolutamente normale. Solo che le cose assolutamente normali non piacciono, in particolare a chi evidentemente normale non è. Il risultato è stato una campagna diffamatoria contro la Barilla, accompagnata da boicottaggi vari che hanno indotto l'azienda alla retromarcia e alle scuse.

Oggi so che le scuse verranno accompagnate da nuove campagne pubblicitarie progressiste più o meno indegne dell'immagine che la Barilla dava. Il risultato immediato è che, a causa della mancanza di midollo di mister Barilla, io passerò alla De Cecco.

In un paese in cui un imprenditore s'impaurisce per le minacce mafiose di clans fans della sodomia tra i pari sesso, direi che è ora di dare un segnale forte, ed i il segnale da dare è che le famiglie etero sono l'unico mercato da tenere in considerazione: il resto sono percentuali infinitesimali, e queste percentuali infinitesimali cominciano a darmi su i nervi.

La dittatura delle minoranze è la prima causa delle svolte autoritarie brutali, perchè sono la spia di ciò che diceva Socrate: la democrazia degenera in anarchia. L'anarchia è, come dice l'etimologia, assenza di guide, di autorità, di comando. Senza un comando vige il mors tua, vita mea: sì, mi potrebbe piacere, ma scommetto che a quelli che non hanno una decina di armi in casa non andrebbe tanto a genio. E siccome io penso a loro che, deboli, non sopravviverebbero, credo che sia meglio un sistema mal governato che un sistema non governato.

E questo sistema mal governato, bello o brutto che sia, si chiama democrazia, e, ahimè, in democrazia vige la legge della maggioranza, per cui basta con le genuflessioni alle minoranze. Quando Barilla l'avrà capito, comprerò di nuovo la sua pasta.

lunedì 14 ottobre 2013

Il Ventennio Berlusconiano, ovvero la grande bufala rossa

Non uso di solito articoli altrui, ma questo pezzo di Paolo Guzzanti mi piace, soprattutto perchè viene da uno che, pur essendo di destra, è stato uno dei grandi critici di Berlusconi. Non è uno di quegli yes man che infettano la sinistra, e che, nutrendosi da anni alla mangiatoia rossa, continuano a tessere le lodi di un partito, il PD-PCI, che resta l'unico in Parlamento ad essere stato complice di crimini contro l'umanità.

Il ventennio del Cav non esiste. Quante bufale per farlo fuori

Gli anni di Berlusconi al governo sono soltanto nove, ma la sinistra insiste con l'inganno. E non si accorge che questa stagione non è affatto finita



Non ne posso più di tutti quelli che parlano del «ventennio berlusconiano». Ripetuta come un mantra, alla fine viene accreditata come vera e insieme viene accreditata l'analogia fra il «ventennio berlusconiano» (che non è mai esistito né nei numeri, né nei fatti) e il «Ventennio» mussoliniano, per suggerire l'analogia con il ventennio fascista.
L'intestino pigro del cervello italiano assorbe qualsiasi fanghiglia e dunque prende per buona questa sciocchezza dei due ventenni, come dimostra la sostanziale acquiescenza dei rappresentanti del centrodestra nei talk show. Che cosa pensa lei? È finito il ventennio berlusconiano? E quelli, docili e ipnotizzati, rispondono a tono: «Il ventennio berlusconiano bla bla bla…».
Ora, questo banale e astuto gioco di prestigio funziona perché agisce sul fragile inconscio di chi in definitiva non conosce la storia, la geografia, l'educazione civica e persino la storia dell'arte. Se così non fosse, gli ospiti ipnotizzati dei talk show insorgerebbero: «Ma di quale ventennio del cavolo sta parlando? Ma lei sa contare?».
Berlusconi vinse le prime elezioni nel 1994. Dunque, tanto per cominciare, ad oggi gli anni sono diciannove anni e non venti. Poi: levagli l'anno del governo Dini e sono diciotto. Sottrai il quinquennio di Prodi, D'Alema e Amato e scendiamo a tredici. Togli il biennio Prodi 2008-2010 e sono undici anni. Cancella il biennio cominciato con Monti e che prosegue con Letta ed ecco che il totale del «ventennio» è pari a meno della metà di se stesso: soltanto nove anni. A meno che, gli inventori della puttanata dell'infame «ventennio berlusconiano» (i ventenni sono tutti infami o infausti) non intendano riferirsi soltanto agli anni di effettivo governo di Silvio Berlusconi, ma anche a quelli del suo ruolo di protagonista della scena politica italiana.
Se è così, allora, si può anche convenire che si tratta più o meno di un ventennio, ma si può prevedere anche che questa misura ipotetica non è ancora esausta e tutt'altro che finita. Leggiamo delle complicazioni e limitazioni che verranno con l'assegnazione a non precisati servizi sociali e si vedrà che cosa potrà succedere. E anche delle possibili fratture definitive in Parlamento fra governativi e lealisti, teste quadre e teste tonde, sembra di essere tornati alle guerre parlamentari di un'Inghilterra secentesca e dimenticata.
Il fatto che ci sembra importante da segnalare ai futuri storici con le mani nei capelli, ci sembra sia quello della permanenza di Berlusconi nell'inconscio degli italiani dell'una e dell'altra parte, il suo ruolo di protagonista anche indipendentemente dalla volontà espressa dai politici, dai commentatori, dai giornalisti. È esattamente ciò che i giornalisti stranieri in genere non capiscono: il «fattore B» degli italiani, che prescinde dall'attività stessa di Berlusconi in carne ed ossa, con tutti i suoi guai, i suoi tormenti, le forze che tornano e se ne vanno, le insonnie, la tristezza, le sempre più rare euforie. Al di là di questa persona unica sullo scenario politico mondiale - e che costituisce la tanto chiacchierata «anomalia italiana» - c'è il modo di essere e di sentire del popolo italiano, tuttora in armi e schierato in formazione di battaglia della guerra civile mentale permanente della Repubblica. Quel modo di essere contiene la connessione costante con la figura dell'uomo di Arcore, non importa quali errori abbia potuto commettere. È questo che gli storici dovrebbero esercitarsi fin da oggi a spiegare, e che non riescono a spiegare. L'uomo Berlusconi è stato colpito da una salva di siluri che esplodono a poppa e a prua, teoricamente tutti lo descrivono fuori gioco, e poi vedi i sondaggi, parli con la gente comune e vedi che tutto è ancora vivo e permanente.
Il ventennio berlusconiano? O è una figura retorica subdola, oppure è l'espressione di un fatto contro il quale sbattono il naso coloro che vorrebbero eliminare l'uomo dalla scena: il tempo concesso a questo personaggio fenomenale è ancora nella clessidra, la sabbia seguita a scendere e il rito sacrificale dell'eliminazione di un leader politico per via non politica non arriverà mai a compimento. Mai finché Berlusconi resta vivo e di conseguenza attivo e protagonista, giorno dopo giorno, e lo resterà anche se fosse appeso per i pollici in una segreta della Torre di Londra, o del Castel Sant'Angelo di Roma.



giovedì 3 ottobre 2013

Ripensamenti

L'Assassino cambia spesso idea. Prima predicava che Internet era il Male, adesso ci sguazza dentro come un topo nel formaggio, guidato da un Santone. Un tempo (tre anni fa), Telecom era per lui il Male Assoluto, mangia-soldi, capitalista, sprecona, non-tecnologica. Andava venduta al più presto, come le autostrade, Alitalia e tutto ciò che in Italia non funzionava in mani italiane.

Praticamente parlava come Prodi, il grande svenditore di risorse italiane e svalutatore (non competitivo però) della lira prima dell'ingresso nell'euro.

Poi, il cambiamento, arriva la spagnola Telefonica che vuole acquistare il 66% di Telco, la holding che controlla il 22,4 % di Telecom e di colpo, Telecom diventa una risorsa da difendere, un bene italiano, e blablablabla.

Ora, io so che l'Assassino è un depresso e come tale va trattato, ma qualcuno pensa che questo ex-comico possa essere un leader politico. In più, quando un altro politico fa più o meno le stesse cose, tipo cambiare idea, viene additato come un criminale, opportunista, piduista (haha) et cetera.

Come tutti i fanatici, i suoi ciechi sostenitori mi fanno pena. Paura no, perchè potrebbe farmela solo il PD che controlla mezzo paese da settant'anni. L'Assassino, pur essendo un miliardario, ha di buono solo una cosa, è un leader carismatico, e il popolo per muoversi ha sempre avuto bisogno di leaders.

Il problema è che ci sono leaders che costruiscono e leaders che distruggono. L'Assassino non ha ancora costruito niente.

Perchè chiamo Grillo Assassino? Perchè lo è. Oggi è di moda chiamatre i leaders in base ai loro passaggi in tribunale e ai loro trascorsi storici, quindi per la par condicio, io lo chiamo col suo meritato titolo. Berlusconi è un pregiudicato e un piduista (haha)? Ok. Grillo è un assassino, un depresso, un esaurito nervoso, un clown, e un bugiardo. Perchè è (anche) un bugiardo? Perchè stando alle sue parole lui viveva solo con l'energia solare: peccato che Chicco Testa, il presidente del CdA dell' dell'ENEL svelò che produceva solo 2 Kw con i suoi 25 mq di pannelli e ne consumava ben 20 Kw, come da bollette ENEL.

Quindi, ognuno voti il bugiardo che preferisce, ma non faccia la morale agli altri, grazie.

Se poi i suoi seguaci sono come quelli che in Parlamento hanno minacciato una dei loro che aveva sostenuto il governo Letta (e secondo me ha fatto male), arrivando al punto di lanciarle un "ti aspettiamo fuori" beh, io posso solo dire che non sono gli unici a saper menare le mai. E anche se fosse per difendere una transfuga o saltafossi che sia per sostenere un governicchio, beh penso che un paio di teppisti pentastellati li posso mandare all'ospedale senza problemi, data la mia stazza. Non ho mai sopportato i vigliacchi che minacciano. E men che meno quelli che pensano di essere dei puri, perchè come dimostra la storia, i puri sono sempre i peggiori, e fanno sempre la fine che si meritano.

Savonarola docet.

Mandato Tradito

La fazione del PdL capitanata da Alfano, Cicchitto, Lupi e creata per soccorrere il governo (ormai governo PD) è la prova che la gente non impara dai propri errori. Lo Scilipotismo che usa la stabilità e lo spread come giustificazione sarà anche atto di responsabilità, ma a me sembra l'arte di saltare il fosso per tenersi stretta la poltrona.

E' vero che l'idea di Berlusconi di rompere era un'idea shock, ma il PdL aveva chiesto 3 cose per stare al governo: togliere l'IMU sulla prima casa, bloccare l'IVA e rilanciare l'economia. Evidentemente la terza non è cosa da poco, ma le prime due davvero erano facilmente raggiungibili. L'IMU è stata sospesa, ed è già qualcosa, ma l'IVA è stata portata dal 21% al 22% quando tutti, compreso Tremonti che l'aveva alzata, si ricordano gli effetti del passaggio dal 20% al 21%: la perdita di 2 punti sulle entrate.

In vista di una nuova Forza Italia, senz'altro queste cose verranno tenute a mente. Non si può tradire il mandato degli elettori e restare a governare con l'anticristo PD che fa della sistematica demolizione del settore privato (almeno quello non in mano sua) la sua bandiera.

Ancora una volta l'Italia dei piccoli burocrati senza carisma ha segnato un punto. Vincere una battaglia però, non è vincere una guerra, e la guerra per la riconquista dell'Italia e soprattutto, per la sua ricostruzione è ancora lunga.

Intanto, in Germania, la pericolosa Merkel vince mentre il suo principale alleato finisce fuori dal Parlamento. Gli euroscettici non entrano in Parlamento per pochi decimali (4,7%). Prepariamoci ad altri 4 anni di disastri germanici. Il mercato dell'auto continua a cadere nei principali paesi europei (Spagna esclusa dove però c'è stato un tracollo per vari anni consecutivi, quindi una ripresa doveva esserci)  segno che la ripresa sbandierata non esiste. Unica eccezione nei grandi paesi, il Regno Unito, dove il mercato va a mille da anni. Casualmente, il Regno Unito è fuori dall'euro.

E intanto gli USA, vicini al fallimento, rimpiangono di aver messo un democratico, e soprattutto un dilettante, alla testa del loro paese. Prevedo inondazioni.

lunedì 30 settembre 2013

Aumenti

Il governo Letta, maestro nei rinvii, ha fallito sui punti più critici. Domani l'IVA passerà dal 21% al 22%, con il prevedibile calo di consumi ed entrate che ci saranno. E, con la scusa del litigio col PdL (4 ministri PdL se ne vanno? E allora? Ne restano 17, ne nominino altri 4 PD o M5S no?), il governo Letta riuscirà a rimettere l'IMU. Della legge elettorale tanto importante si sono scordati tutti o quasi. Si vede che il Porcellum alla fine piace, perchè garantisce l'instabilità del paese. Gli italiani ringraziano, e memorizzano.

Tutto questo perchè a fronte di una spesa pubblica di 800 miliardi di euro (che sono più della metà della ricchezza prodotta dal paese), Letta non ha voluto trovare 4 miliardi per togliere l'IMU e 2 miliardi per non aumentare l'IVA, sapendo che questo avrebbe fatto infuriare il PdL. Altro che le votazioni da scolaresche per applicare retroattivamente leggi inapplicabili per Costituzione. Nel dubbio, però, hanno pestato su entrambi i tasti, sperando di addossare la colpa ai 4 ministri del nemico PdL. Presto vedremo quanto sono informati gli italiani.


Praticamente l'Italia delle P.IVA e dei (sempre più ridotti) sui dipendenti, si ritrova a spendere metà dello stipendio per mantenere comuni, provincie, regioni, stato e parastato che fornisce per lo più servizi pietosi. E adesso queste spese aumentano pure. Il parassita pubblico chiede sempre di più e dà sempre di meno. Mi sto chiedendo per quanto tempo ancora la piovra pubblica continuerà a distruggere risorse e ad impoverire gli italiani.

martedì 6 agosto 2013

Condanne

La condanna di Berlusconi sulla questione diritti Mediaset è un esempio di come in Italia la giustizia sia amministrata da mentalità a dir poco malate. La  Cassazione ha anticipato all'ultimo il verdetto perchè "si configurava la possibilità della prescrizione". E gli altri milioni di casi? Assassini, stupratori et cetera? Dobbiamo sperare in un'improvvisa sterzata di efficienza?

Io penso che sia un colpo di giustizia un po' "ad personam", ma potrei sbagliarmi, vedremo i prossimi anni quante altre volte succederà.

La condanna è a dir poco anomala: 4 anni di carcere (che tra domiciliari e sconti vari sarà poca cosa), ma l'interdizione da pubblici uffici è da rivedere (così questa parte cadrà in precrizione). Come se la Polizia Stradale mi fermasse in autostrada mentre vado ai 200 all'ora e, dopo avermi fermato, mi facesse la multa ma senza togliermi i punti.

Potere dei giudici, le nuove divinità.

La cosa più stupefacente però, è la motivazione della sentenza: non perchè "Berlusconi non poteva non sapere" (e meno male, per una volta), ma perchè dei testimoni hanno detto che lui sapeva. Quindi se Berlusconi porta 30 testimoni che dicono che le sue cene non erano festini a luce rossa sono tutti comprati da lui, ma se due o tre per uno sconto di pena dichirarano che lui è colpevole, sono credibili.

Perchè questo è il punto: in Italia, e solo in Italia, in assenza di prove, il testimone è una prova. Quando connviene, ovviamente...

Se io dico che il mio vicino è un assassino, la mia dichiarazione è una prova. Povera Italia

lunedì 15 luglio 2013

Ius Soli

La Kyenge è una cerebrolesa, non è un orango come ha detto Calderoli. Oppure è una criminale al soldo del PD. In Italia introdurre lo Ius Soli equivale a distruggere l'italianità. Riempirisi di stranieri del Terzo Mondo che vengono qui a scodellare neonati per italianizzarli è una bestemmia. Se passa una oscenità del genere, ci saranno conseguenze drammatiche. Questa infame donnaccia va rimossa e messa in condizione di non nuocere. Ad esempio con la camicia di forza.

Basta con questi extracomunitari che vengono a dettare legge nel mio paese. Già mal sopporto la multirazzialità, perchè sono felicemente razzista. Ma la tollero, se non si tratta di immigrati clandestini ovviamente, che ributterei in mare come fanno in tutti i paesi civili. Si tratta di banale difesa del territorio.

La multiculturalità però è una sporca bufala partorita dal delirio progressista. O se si preferisce, dai comunisti. C'è una sola cultura se vieni in Italia: quella italiana. Punto e basta. Nessuna eccezione. Se vuoi essere italiano devi parlare italiano e pensare italiano. O al massimo, pensare europeo. Il resto sono balle.

Svegliati Italia !

Mafia di Stato

Mentre i problemi importanti sono altri, i riflettori di questi giorni sono e saranno puntati sull'ennesimo processo contro Berlusconi, il primo, sperano i suoi detrattori, in cui non sarà assolto o prescritto in Cassazione, ma dove quest'ultima confermerà la condanna dell'appello.

Il primo punto da notare è che le conseguenze dell'affaire Mondadori saranno pressochè inesistenti per l'accusato in sè: anche se interdetto per qualche anno dai pubblici uffici, Berlusconi potrà fare il leader politico fuori dal Parlamento, dove c'è già un condannato (per omicidio) che fa il leader politico, tale Beppe Grillo. Di questo se ne sono accorti ormai tutti.

Il secondo punto è che l'altra parte in causa viene trattata come vittima. Trattasi della tessera N.1 del PD, tale Carlo de Benedetti. Imprenditore fallito, perfetto esempio di come a sinistra immaginano l'imprenditoria. Distruttore dell'Olivetti, dove la prima cosa che fece quando arrivò fu chiudere il reparto Ricerca & Sviluppo. Successivamente, pagò tangenti per vendere alle PPTT pc e periferiche obsolete (di provenienza Olivetti). Tangenti ammesse dal medesimo, ma i suoi processi furono sempre insabbiati dalla solita magistratura al soldo del PD. Senza parlare delle questioni del Banco Ambrosiano e di molte altre. Ora, che uno come De Benedetti non abbia pagato per avere vantaggi nell'affaire Mondadori, credo come credo a Babbo Natale. Però la protezione mafiosa della cupola PD-Magistratura Democratica è forte, e lo si vede ormai chiaramente.

Il terzo punto interessante è che ad essere corrotto sia stato un giudice. Corrotto da Previti, che ha sempre avuto molto margine di movimento nei confronti del suo amico Berlusconi. Quindi si sanciscono due cose: che ci sono giudici corrottti (e sai che novità, lo sapevano già Falcone e Borsellino, traditi dai loro), e che un imprenditore NON PUO' NON SAPERE. Quindi si gettano le future basi per colpire chiunque. Sarà un'importante zappa per colpire qualunque amministratore delegato o titolare di azienda o politico, o perchè no, militare. Un assurdo divenuto realtà.

Il quarto punto è la sporporzione dell'indennità. Mondadori in borsa vale 220. milioni di euro. Peccato che Berlusconi possegga tramite Fininvest, soltanto 115 milioni, il resto resta alla famiglia Mondadori. Nella sentenza di primo grado, senza fare perizie, il risarcimento venne fissato a 750 milioni di euro. In appello, sempre senza perizie, la cifra vennne abbassata a 560 milioni. Oggi è scesi a 470 milioni di euro, come dice Claudio Borghi Aquilini, docente di Economia all'Università Cattolica di Milano. Un delirio che mostra ancora una volta in che mani è la giustizia: mercanti-giudici, senza conoscenze di base su ciò che giudicano. Dilettanti allo sbaraglio.

Non bastasse questo, c'è il quinto punto. I giudici non si erano accorti che il processo sarebbe caduto in prescrizione a settembre, così, dopo un articolo informativo del Corriere della Sera, hanno deciso di anticipare la Cassazione al 20 luglio. Se non bastasse questo a provare i due pesi e le due misure, oltre alla totale incapacità dei giudici, non so cosa ci voglia. Dilettanti pericolosi.

Assoluzione o colpevolezza poco cambia: ciò che è stato provato è che in Italia esiste una Magistratura pericolosa perchè sbilanciata politicamente a sinistra, onnipotente, autoreferenziale e soprattutto dilettante, oltre che corrotta. Tutto tranne che equilibrata. Lo specchio di un paese che va profondamente cambiato, dove gli squilibri superano ormai ogni immaginazione.

giovedì 30 maggio 2013

Mafie moderne

La certezza ce l'avevamo già prima, questa è solo una conferma tutt'altro che inaspettata. Come attorno a Parmalat girava tutto un sistema mafioso di connivenze e omertà nell'intera regione, che sapeva benissimo dell'immenso sistema di scatole vuote della famiglia Tanzi e ne traeva vantaggi vari (dall'occupazione in su), così in Toscana, l'affaire MPS è stato frettolosamente dimenticato.

Monocromatica da sempre, come tutte le città ad alta infiltrazione mafiosa (tipo Palermo che però il colore qualche volta l'ha cambiato) a Siena ha votato ben il 68,39%, un record nell'attuale caduta d'interesse. Il PD, principale responsabile della gestione mafiosa del sistema che girava attorno a MPS, ha preso il 40% dei voti, e la coalizione "di sinistra" (negli anni alleata del PD) il 10%, a significare l'alto livello di inquinamento della città.

D'altronde i posti di lavoro elargiti dalla mafia in loco sono notevolmente differenziati (dalle cooperative in su), e i cittadini ringraziano. Con la modifica della legge elettorale e l'atteso ripristino delle preziose preferenze, il voto di scambio sarà finalmente di ritorno semplificando enormemente la gestione delle regalie. Le città corrotte non cambiano mai colore, è quello il prezzo da pagare.

martedì 28 maggio 2013

Volare

E' il nome dato alla missione spaziale della Soyuz TmA-09M che partirà stanotte dal Kazakhstan, alle 22.31 ora italiana e che vedrà un italiano parte integrante dell'equipaggio. L'equipaggio infatti è composto dal comandante Fyodor Yurchikhin, georgiano della RSA, dalla ingegnere della NASA Karen L. Nyberg, statunitense, ed infine dal nostro Luca Parmitano, ingegnere dell'ESA. Dovrebbero agganciarsi alla ISS (la stazione orbitale internazionale) dopo solo 6 ore di orbita invece delle solite 24 ore.

Fa sempre piacere vedere che, nonostante tutte le difficoltà, restiamo un paese da prima linea.

Buona fortuna e buon lavoro, ragazzi.

giovedì 16 maggio 2013

Due mesi buttati

E dopo due mesi buttati, finalmente è arrivato, il 28 aprile, un nuovo governo. E' troppo facile ricordare che il governissimo era l'unica soluzione, perchè l'avevo scritto qui sul blog. Ed è troppo facile dare dell'incapace all'ex leader PD Bersani perchè lo si sapeva fin dall'inizio che era tale. E' anche troppo facile ricordare che il giorno dopo le elezioni lo stesso Berlusconi aveva indicato l'ovvio, ovvero che l'unica possibilità era un'intesa PdL-PD.

Ma in Italia, e in particolare nel PD, le cose facili non sono accettate, soprattutto se le ricorda l'avversario politico. Così abbiamo perso posti di lavoro, abbiamo avuto suicidi per le tasse et cetera. Cercare di trattare coi pentastellati è come cercare di trattare coi talebani. E' inutile. I talebani di qualunque colore servono solo ad una cosa: a perdere tempo. E così abbiamo perso tempo. Si parlerà con loro quando svanirà l'effetto siamo i più fighi e i più fantastici del mondo: è successo con tutti gli alri talebani, leghisti, verdi e compagnia bella. Succederà anche con loro: tutti crescono prima o poi.

Adesso si sentono le solite idiozie dalle solite opposizioni in cerca di voti: inciucio, mafia al potere, alieni sbarcati, et cetera. Un paese come l'Italia, se dev'essere cambiato in Parlamento, non può essere cambiato in due giorni, e soprattutto non può essere cambiato da certi novellini con ventisette preferenze prese in Internet. Se un paese invece va cambiato in pochi giorni ci vuole la guerra civile, il Parlamento non c'entra.

Ora però la palla è in Parlamento, in mano a due partiti che si sono fatti la guerra per vent'anni e che devono semplicemente fare una cosa: abbassare le tasse, togliere l'IMU e rilanciare il lavoro. Ed estendere il Porcellum al Senato. Se ce la faranno verrano premiati come non mai. E, dimenticavo: non abbiamo una seconda possibilità. Se non ce la faranno "les extremistes à deux balles", come cantava Alizée, avranno avuto ragione ma si renderanno conto che fare le cassandre professioniste non sarà serviro a nulla.

sabato 20 aprile 2013

Habemus Presidentem!

Alla fine ce l'hanno fatta. Dopo interminabili guerre intestine, manifestazioni di piazza, mobilitazioni, minacce e insulti, hanno fatto una scelta, che alla fine è stata abbastanza sensata. Ci siamo salvati dai Prodi e dagli Amato, dai Gino Strada e dalle espressioni dettate del ventre italico e siamo ritornati a lui: Giorgio Napolitano. Non è stato un golpe come Grillo ha vaneggiato, ma l'espressione della volontà della maggior parte degli italiani. E' forse una delle poche volte che il Parlamento prende una decisione che invece di dividere, unisce. Certo, l'età del Capo dello Stato è avanzata, ma preferisco un vecchio comunista rinsavito al Quirinale di un demente con un'età inferiore.

Auguri Presidente, non sempre lei mi è andato a genio, ma in questo momento credo che sia stata una scelta intelligente. Scelta storica tra l'altro: mai avevamo avuto un Presidente con due mandati. Ora spero in questo governo di larghe intese che faccia ciò che all'Italia serve. E' probabile, tra l'altro, che questo presidente segni l'ingresso nella Terza Repubblica, perchè ho l'impressione che darà un indirizzo sempre più presidenziale a questa repubblica, segnando, di fatto, una nuova fase storica.

I cambiamenti delle democrazie sono sempre lenti e progressivi.

Abbiamo perso un punto di PIL in due mesi.

Detto così sembra un freddo dato da turbocapitalismo. Io lo traduco così: migliaia di P.IVA hanno chiuso l'attività. Migliaia di dipendenti sono senza lavoro, licenziati o in cassa integrazione, centinaia di migliaia di euro non finiranno più nelle casse dello stato perchè queste aziende e i loro lavoratori non pagheranno più le tasse. E in più lo stato perderà soldi per gli ammortizzatori sociali. Grazie a due mesi di giochetti.

Bersani, il leader PD  ha annunciato le dimissioni (che secondo me si danno, non si annunciano). In un tempo non molto lontano un ufficiale perdente dopo aver perso i suoi uomini per una decisione sbagliata si sarebbe sparato un colpo alla tempia.

Il PD che irrideva il calo di voti del PdL è un partito completamente disfatto. L'anima cattocomunista creata in funzione antiberlusconiana (costruire mai, distruggere sempre, il motto della sinistra) si sfalda perchè oggi, dopo anni e anni si rende conto che il diavolo non può fare il bagno nell'acqua santa. Tempo scaduto.

Il Pdl si è dimostrato (di nuovo) l'unico partito di governo possibile decidendo di collaborare col PD per l'elezione di un presidente condiviso, Franco Marini. E cosa è successo? E' suuccesso che il Pdl lo ha votato mentre i franchi tiratori del PD lo hanno fanno saltare. Ridicolo. Poi è saltato fuori il peggio del peggio (dopo Amato), ovvero Prodi, che per fortuna è stato prontamente eliminato.

Insomma un disastro annunciato che dimostra due cose: l'attuale dirigenza PD è inadeguata ed è  colpevole di aver perso tempo coi grillini invece di tentare un governissimo col PdL senza Monti e con un breve programma condiviso. Calcoli politici che sono costati cari al Paese.

Si potrebbe salvare il salvabile eleggendo al Quirinale Massimo D'Alema, se non altro perchè, anche se non è simpatico a nessuno, è tra i politici di sinistra l'unico che ricordi un leader e non un burocrate da ufficio PCI di periferia. Troppo equilibrato per piacere al PD. E dire che è uno dei loro. Vedremo.

Poi, le elezioni. I grillini vengono dati in leggera crescita ma ci credo poco. Molti non li rivoteranno. Il problema è che il PD perderà un po' di voti e il PdL ne guadagnerà, ma nessuno potrà avere comunque la maggioranza, quindi il clima da guerra civile continuerà. Povera Italia.

mercoledì 10 aprile 2013

Tempo perso

Un mese e mezzo: inutili confronti tra forze inconciliabili, rincorse, ordini, contrordini, Napolitano che nomina dieci "saggi" assolutamente inutili, insomma un pasticcio.

Poi Bersani, il non-leader per definizione, dopo avergli detto di "riposarsi" un mese e mezzo fa, va a confrontarsi col nemico, ovvero Berlusconi. Cosa che avrebbe dovuto fare subito. Magari non ne ricaverà nulla, anche perchè è difficile ottenere qualcosa col clima da guerra civile che c'è nel paese (di cui è largamente responsabile il PCI V.1.3 habitué della demonizzazione dell'avversario), però tutto può succedere. E' evidente che il governissimo sarebbe l'unica scelta possibile, anche se dubito seriamente che si possa fare qualche buona legge sul lavoro col PD, preso a conservare il welfare più che a salvare l'economia in caduta libera. Vedremo. Le urne potrebbero essere l'unica soluzione, con brutte sorprese per tutti.

Quello che ci vuole è una legge che riduca le aliquote fiscali per i privati che non ce la fanno più. Poi l'IMU sulla prima casa va tolta senza se e senza ma perchè una casa è un bene comprato con risorse su cui le tasse sono state pagate, ed è immorale pagare ancora. I comuni hanno già altre risorse provenienti da Irpef e tassette varie, che bastano e avanzano per la manutenzione. Che diminuiscano i dipendenti degli uffici e, soprattutto, dimezzino o cancellino i vigili urbani, assolutamente inutili, vista la marea di polizie che già abbiamo. Al massimo si possono ripristinare i vecchi messi comunali (pochi), che avevano funzioni meno invise alla popolazione. E diamo il via a questo benedetto semipresidenzialismo alla francese, voglio votarmelo io il Capo dello Stato.

mercoledì 27 febbraio 2013

Bilanci

Sorprese post elezioni politiche 2013? Nessuna. Si sapeva che il M5S avrebbe fatto il botto e l'ha fatto. Parlando di popolo votante, quasi un italiano su tre li ha votati. Il Pdl ha sostanzialmente tenuto. Nessuna sorpresa vista l'assenza di rappresentanza alternativa per il popolo delle P.IVA: un italiano su tre per la coalizione Pdl. Molto ridimensionata la Lega che rimane sopra il 4%. La Lombardia resta comunque al Pdl. Sempre un italiano su tre ha votato la coalizione PD, vincitore per uno zero virgola, ovvero la tipica vittoria di Pirro. Il Lazio va prevedibilmente al PD. Monti ha fatto un prevedibile flop raccattando comunque i voti di un italiano su dieci. I traditori badogliani Fini e Bocchino fucilati senza pietà. Eliminati i giudici della Stasi Ingroia e Di Pietro. Casini affondato ma forse verrà ripescato, eterno galleggiatore. Estrema destra ed estrema sinistra a riposo.

Il bilancio è questo: parlando di popolo italiano complessivo, un italiano su quattro è disinteressato o ha perso ogni fiducia e non vota. Hanno votato circa il 75% degli aventi diritto. Sempre comunque uno dei migliori risultati al mondo.

Quasi un italiano su cinque non sopporta più i partiti tradizionali e ha votato il M5S. Proviene da tutti i ceti, ed è sia di destra che di sinistra. Più molti ex dipietristi ed ex leghisti.

Un italiano su cinque, probabilmente titolare di P.IVA, oppure semplicemente un moderato liberista, o uno che non ce la fa più per le tasse, ha votato la coalizione PdL. Come sempre il Pdl è tendenzialmente più forte fuori dalle grandi città.

Un italiano su cinque, probabilmente impiegato pubblico o semplicemente di idee socialiste, ha votato la coalizione PD. Come sempre il PD è tendenzialmente più forte nelle grandi città.

Un italiano su dieci, di formazione moderata e quindi ostile al PD ma anche ostile al Pdl, ha scelto la coalizione di Monti.

Tutto sommato abbastanza comprensibile.Ora la domanda è: che cosa succederà?

Personalmente la migliore soluzione possibile mi parrebbe un governissimo con PD-Pdl con il M5S che gli fa le pulci dall'opposizione e si fa le ossa in Parlamento. Berlusconi aveva dato la disponibilità come nel 2006, subito respinta al mittente dalla boria PD. Prevedibile.

Seconda alternativa: PD al governo con il M5S, ma ci credo poco: si brucerebbero dopo aver insultato per anni il PD. E comunque chi è di destra e li ha votati, la prossima volta non li voterebbe più.

Terza alternativa: PD al governo con Monti (o senza) e sostegno esterno del M5S. Conoscendoli potrebbero fare così. Chi è di destra e li ha votati non sarà felicissimo ma potrebbe ingoiare la cosa.

Quarta alternativa: governo tecnico, così si maschererebbe una intesa dei vari partiti come col governo Monti. E' una soluzione di ripiego quasi disperato.

Quinta alternativa, la peggiore, ritorno al voto. Stavolta sarebbe un terno al lotto.

sabato 23 febbraio 2013

Parallelismi

Nella Germania Est, (DDR) controllava i comportamenti dei cittadini. Migliaia, milioni di intercettazioni. Non era soggetta a nessun potere, perchè operava in nome del popolo, noi diremmo in nome della Costituzione. Formalmente il capo era Honecker, ma in realtà, veniva controllato anche lui. Un apparato che garantiva la "moralità" del paese in nome della dottrina politica, noi diremmo (ancora), della Costituzione. Ha rovinato la vita a migliaia, forse milioni di cittadini tedeschi. No, non si chiamava Magistratura, si chiamava Stasi. I suoi membri erano onnipotenti, a meno che non tradissero l'organizzazione. Noi diremmo non tradissero la casta.

Ingroia, il magistrato politico mi ha dimostrato che in Italia non siamo secondi a nessuno, nemmeno alla Stasi. In Italia la Magistratura, in teoria, risponde al Presidente della Repubblica, però lo intercetta, come la Stasi. L'articolo 101 della Costituzione ci ricorda che i magistrati "sono soggetti soltanto alla legge", ma la legge la gestiscono loro, indi, sono soggetti solo a se stessi. Brutta cosa, ma si può peggiorare.

In Francia, per garantire un minimo di controllo senza intaccare la democrazia, hanno separato le carriere: la Magistratura Giudicante è indipendente, la Magistratura Requirente è soggetta all'Esecutivo, e nessun magistrato può passare da un incarico all'altro. Un sano, normalissimo equilibrio creato dal buonsenso.

In Italia, non solo un magistrato può fare quel che vuole, ma entrambe le magistrature sono indipendenti e quindi costituiscono un Potere Assoluto. E ogni potere assoluto è sinonimo di pericolo democratico, soprattutto se squilibrato. E la Magistratura lo è, perchè il suo organo direttivo, il CSM, è un organo politico, quindi un pericolo per il sistema democratico.

Il risultato è l'attuale perdita totale di controllo sulla Magistratura, ove l'onnipotenza consente di fare del peggior incubo una realtà. Cosa c'è di peggio quando un arbitro scende in campo come giocatore? Semplice: il peggio c'è, ed è quando questo nuovo giocatore, ad un certo punto, decide di fare di nuovo l'arbitro.

Ingroia ha concretizzato questo incubo. ecco la sua dichiarazione rilasciata su la Stampa: «Non mi sono dimesso - afferma Ingroia - né credo che mi debba dimettere dalla magistratura. Come un avvocato, un medico o un giornalista che dopo l'esperienza parlamentare tornano a fare il loro mestiere, così un magistrato deve poter tornare in servizio, ma non nella Procura dove ha svolto indagini delicate».

Urge, presto, una riforma per bloccare questa anomalia. Qui non si tratta di un banale conflitto di interessi, qui si tratta di garantire o meno che il potere giudiziario non prevarichi tutti gli altri poteri istituzionali, come di fatto sta facendo. Blocco delle leggi sulla riduzione degli stipendi docet.

venerdì 15 febbraio 2013

La questione morale... degli altri

Il Trota ha dilapidato qualche migliaia di euro dei fondi del partito. Terminato insieme al padre. Er Batman il burino ha rubato molte decine di migliaia di euro: azzerati i vertici degli ex-AN ormai evitati da tutti come la peste. Formigoni navigato ex-DC, a parte forse non aver pagato una volta un conto in un risorante si è distinto per dilapidare soldi in quantità industriale. Tutti cattivi certo, ma nessuno paradossalmente ha violato la legge (cosa da cambiare, ovviamente). Hanno violato la moralità, dichiarano sicuri e severi i vertici PD. Ok.
Dopo quello che è successo con il MDP, gli stessi vertici PD, ovvero Bersanov, hanno dichiarato: abbiamo peccato di eccessivo LOCALISMO. LOCALISMO? L-O-C-A-L-I-S-M-O? Con la quarta banca italiana? E sareste voi quelli che hanno la patente di moralisti? Beh allora preferisco anche gli immorali patentati, almeno sono meno ipocriti.

lunedì 28 gennaio 2013

Il ritorno di Sierra Bravo.

E' tornato. L'avevano dato per finito, spacciato, morto, pensionato, ma Sierra Bravo è tornato, più agguerrito che mai. Sta insegnando all'avversario a non sottovalutare l'avversario. Gran lezione, perchè in questo paese tutti pensano di essere i più bravi e nessuno si autocritica mai. Nemmeno lui ovviamente, ma la differenza è che forse, è davvero più in gamba degli altri, se non altro perchè gli altri sono davvero degli incapaci.

Ha fatto un aviolancio dietro le linee nemiche, su La7, dove gli squali che vivono su di lui si sono dimostrati tonni, e lui il pescecane. Non ho visto il confronto in TV, ma l'ho guardato in web il giorno dopo, dopo aver sentito l'incazzatura diffusa dei sinistri che telefonavano alle radio sinistre per coprire d'insulti l'incapacità si Santoro e Travaglio. Beh in effetti non avevano tutti i torti. Amen, l'hanno ancora una volta sottovalutato. Non capiranno mai che Sierra Bravo non si batte con cause più o meno posticce in tribunale o con insinuazioni. Si batte coi programmi, politicamente. Il fatto è che gli altri di programmi chiari non ne hanno. Così o combattono il suo programma di dieci pagine con uno di trecento a dir poco farraginoso, oppure lo combattono su altri campi. In più, non vuole fare il premier, ma il Ministro dell'Economia. Spiazzando tutti.

Così, il recupero arriva, certificato da un Monti sempre più casiniano che vede la certa débâcle del Pdl come sempre meno certa, a tal punto da rendere possibile persino un'alleanza con loro e non solo col PD. Questo recupero non è solo di Sierra Bravo, ma deriva anche dalla batosta di tasse aumentate quest'anno come non mai, direi dal 1992. O forse dalla paura di un Monti bis col supporto del PD. Chi lo sa.

Poi, il colpo di genio, muovere la destra, orfana di un ex-MSI completamente distrutto dai corrotti  Fiorito, dalle cieche Polverini, e dal badogliano Fini(to). Mussolini ritorna alla ribalta. Sierra Bravo dice ciò che tutti sanno ma che in Italia non si può dire perchè, dicono, minimizza le colpe del duce. Le leggi razziali furono fatte per compiacere Hitler. Assolutamente vero. Molti giornalisti, come gli ignoranti Gianni Riotta e Paolo Colonnello, sgherri de La Stampa, si affanano a ricordare che l'Italia si alleò con la Germania nel '39 e che le leggi furono fatte un anno prima. Verissimo. Peccato che l'Italia fosse di fatto già allineata con la Germania per il trattato di amicizia del '36,  per la comune guerra di Spagna dello stesso anno e, se ancora non bastasse, il patto anticomintern ed il supporto all'Anschluss del '38. Di fatto, il Patto d'Acciaio del '39 sancì de facto una situazione già presente e chiara a tutti.

Il gioco è perfetto: in un momento in cui i sentimenti antitedeschi sono sempre più forti, si ricorda che le vecchie sciagure d'Italia sono legate ai tedeschi, cosa che piace ai cosiddetti moderati, ma nello stesso tempo si ricorda che Mussolini fece anche del bene (sacrosanto) e si compiace l'elettorato orfano di destra. Un capolavoro. Forse non farà vincere le elezioni, ma dà una bella ridimensionata ai radical chic di sinistra (e di centro), sempre pronti a vendere la pelle dell'orso troppo presto.