giovedì 28 novembre 2013

Extraparlamentare

Quello che è successo ieri in Parlamento, ovvero la decadenza del senatore Berlusconi, verrà ricordata a lungo e per una lunga serie di motivi.

Primo, perchè in Parlamento hanno seduto per anni persone considerate icone della Repubblica condannate, imprigionate e che non sono mai state fatte decadere. Ne ricordo una per tutte: Pertini, condannato a otto mesi di prigione durante il ventennio fascista. Sì dirà: eh ma era diverso, e io chiederei: Ah sì e perchè? Due pesi e due misure? E se un probabile domani questo fosse ricordato come il periodo dell'oscuro medioevo PD? Sì perchè questo partito ha le mani in pasta ovunque e controlla tutto: da intere regioni (da settant'anni) ad una televisione di stato (con schiavi affiliati tipo Littizzetto e Vauro e decine di altri). Si accorda con mafia camorra ed ndrangheta e i suoi boss mafiosi tipo Bassolino e Vendola o vengono assolti da amici giudici o non vengono inquisiti per nulla. Questo senza contare l'immenso traffico illecito stile Parmalat e MPS fatto sotto la supervisione PD e totalmente impunito. Ce ne sarebbe da scrivere per mesi. Il trucchetto del compagno G per salvare il PCI che tradiva il paese prendendo soldi neri da Mosca. Le abituali corruzioni della tessera PD n.1, il compagno De Benedetti, mai colpito nonostante l'immensa mole di danni fatti. La compravendita di tessere PD, il voto di scambio difeso a spada tratta, le privatizzationi selvagge di Prodi e la conseguente caduta della lira e l'ingresso nell'euro con una moneta svalorizzata etc etc etc.

Secondo, perchè la condanna è venuta da giudici affiliati allo stesso PD, partito avversario politicamente del Cavaliere. I carabinieri avrebbero dovuto da tempo arrestare i giudici di Magistratura Democratica, ma purtroppo i carabinieri dipendono dai giudici in questione. Un conflitto di interesse talmente grave che le famose TV di Berlusconi al confronto sono aria fritta, soprattutto nell'era di Internet

Terzo, perchè il potere giudiziario non dovrebbe MAI poter interferire con quello esecutivo e legislativo, ma così non è da anni. E in più c'è una sostanziale differenza, il potere esecutivo è eletto democraticamente, quello giudiziario no.

Quarto, il tribunale che ha condannato lo ha fatto senza prove, basandosi solo su testimonianze. Come sempre accade in questo paese, manca la pistola fumante. I giudici che hanno emesso e confermato questa sentenza andrebbero destituiti all'istante. Ma si sa, se il modello di giudici italiani sono Ingroia Boccassini e Di Pietro, c'è poco da stare allegri.

Quinto, per attuare la decadenza è stata applicata retroattivamente una legge penale che non può essere retroattiva. Gravissimo. Da scendere in piazza a prendere la Bastiglia. Manca poco: la misura è colma. L'Ancien Régime l'ha fatta grossa. Stavolta non dimenticheremo. Verrà il momento in cui quanto è stato fatto si ritorcerà su chi l'ha fatto.

mercoledì 13 novembre 2013

Motore a urina: sogno o realtà?

Da qualche tempo si stanno utilizzando sperimentalmente motori diesel con l'urea come additivo al 32,5%. Il nome commerciale dell'additivo è AdBlue. E' di questi giorni la notizia che un ricercatore sardo, Franco Lisci, ha sfruttato l'idea utilizzando l'urina umana come additivo per motori domestici e motori per veicoli, e impiegando la lana di pecora per i filtri. Un adattamento molto sardo. E' forse un inizio sia per ridurre i consumi e le emissioni che i costi. Speriamo bene.

Emanuela Corda, la deputata cinquestelle con la sindrome di Stoccolma

Emanuela Corda, deputata italiana (no non afgana e nemmeno iraniana) del M5S ha espresso cordoglio per il kamikaze suicida che a Nassirya ha ucciso 28 persone: 19 italiani e 9 iracheni. Se fossi un elettore pentastellato mi vergognerei, ma non lo sono. E siccome la vergogna in questo Paese non esiste, non mi aspetto altro che le solite giustificazioni o, a scelta, il rincaro della dose: quest'ultima soluzione la più prevedibile. Se mai avessi avuto dubbi sulla collocazione dei pentastellati, adesso non ce l'ho più: nella trincea di fronte alla mia. Molti, moltissimi amici che li hanno votati hanno già fatto marcia indietro: meglio tardi che mai.

Chi relativizza sui cadaveri dei connazionali tradisce e non merita che la stessa sorte. Il mio augurio a questa spregevole entità è di trovare la morte in un attentato suicida di un altro povero  kamikaze "vittima della società", magari dopo mesi di agonia. Nessuna pietà per chi tradisce il Paese.

lunedì 4 novembre 2013

Barilla, ostaggio delle boriose lobbies gay

Barilla aveva dichiarato che il suo target e i sui testimonial riflettevano la sua idea di famiglia, ovvero la famiglia tradizionale, eteresossuale, anche se la precisazione mi sembra ovvia.

Le lobbies gay, e i cosiddetti politically correct loro amici (ovvero la schiuma della società) hanno ovviamente cercato di mettere in imbarazzo Barilla additandolo come sessista, razzista et cetera. Tutto perchè aveva detto una cosa assolutamente normale. Solo che le cose assolutamente normali non piacciono, in particolare a chi evidentemente normale non è. Il risultato è stato una campagna diffamatoria contro la Barilla, accompagnata da boicottaggi vari che hanno indotto l'azienda alla retromarcia e alle scuse.

Oggi so che le scuse verranno accompagnate da nuove campagne pubblicitarie progressiste più o meno indegne dell'immagine che la Barilla dava. Il risultato immediato è che, a causa della mancanza di midollo di mister Barilla, io passerò alla De Cecco.

In un paese in cui un imprenditore s'impaurisce per le minacce mafiose di clans fans della sodomia tra i pari sesso, direi che è ora di dare un segnale forte, ed i il segnale da dare è che le famiglie etero sono l'unico mercato da tenere in considerazione: il resto sono percentuali infinitesimali, e queste percentuali infinitesimali cominciano a darmi su i nervi.

La dittatura delle minoranze è la prima causa delle svolte autoritarie brutali, perchè sono la spia di ciò che diceva Socrate: la democrazia degenera in anarchia. L'anarchia è, come dice l'etimologia, assenza di guide, di autorità, di comando. Senza un comando vige il mors tua, vita mea: sì, mi potrebbe piacere, ma scommetto che a quelli che non hanno una decina di armi in casa non andrebbe tanto a genio. E siccome io penso a loro che, deboli, non sopravviverebbero, credo che sia meglio un sistema mal governato che un sistema non governato.

E questo sistema mal governato, bello o brutto che sia, si chiama democrazia, e, ahimè, in democrazia vige la legge della maggioranza, per cui basta con le genuflessioni alle minoranze. Quando Barilla l'avrà capito, comprerò di nuovo la sua pasta.