mercoledì 27 febbraio 2013

Bilanci

Sorprese post elezioni politiche 2013? Nessuna. Si sapeva che il M5S avrebbe fatto il botto e l'ha fatto. Parlando di popolo votante, quasi un italiano su tre li ha votati. Il Pdl ha sostanzialmente tenuto. Nessuna sorpresa vista l'assenza di rappresentanza alternativa per il popolo delle P.IVA: un italiano su tre per la coalizione Pdl. Molto ridimensionata la Lega che rimane sopra il 4%. La Lombardia resta comunque al Pdl. Sempre un italiano su tre ha votato la coalizione PD, vincitore per uno zero virgola, ovvero la tipica vittoria di Pirro. Il Lazio va prevedibilmente al PD. Monti ha fatto un prevedibile flop raccattando comunque i voti di un italiano su dieci. I traditori badogliani Fini e Bocchino fucilati senza pietà. Eliminati i giudici della Stasi Ingroia e Di Pietro. Casini affondato ma forse verrà ripescato, eterno galleggiatore. Estrema destra ed estrema sinistra a riposo.

Il bilancio è questo: parlando di popolo italiano complessivo, un italiano su quattro è disinteressato o ha perso ogni fiducia e non vota. Hanno votato circa il 75% degli aventi diritto. Sempre comunque uno dei migliori risultati al mondo.

Quasi un italiano su cinque non sopporta più i partiti tradizionali e ha votato il M5S. Proviene da tutti i ceti, ed è sia di destra che di sinistra. Più molti ex dipietristi ed ex leghisti.

Un italiano su cinque, probabilmente titolare di P.IVA, oppure semplicemente un moderato liberista, o uno che non ce la fa più per le tasse, ha votato la coalizione PdL. Come sempre il Pdl è tendenzialmente più forte fuori dalle grandi città.

Un italiano su cinque, probabilmente impiegato pubblico o semplicemente di idee socialiste, ha votato la coalizione PD. Come sempre il PD è tendenzialmente più forte nelle grandi città.

Un italiano su dieci, di formazione moderata e quindi ostile al PD ma anche ostile al Pdl, ha scelto la coalizione di Monti.

Tutto sommato abbastanza comprensibile.Ora la domanda è: che cosa succederà?

Personalmente la migliore soluzione possibile mi parrebbe un governissimo con PD-Pdl con il M5S che gli fa le pulci dall'opposizione e si fa le ossa in Parlamento. Berlusconi aveva dato la disponibilità come nel 2006, subito respinta al mittente dalla boria PD. Prevedibile.

Seconda alternativa: PD al governo con il M5S, ma ci credo poco: si brucerebbero dopo aver insultato per anni il PD. E comunque chi è di destra e li ha votati, la prossima volta non li voterebbe più.

Terza alternativa: PD al governo con Monti (o senza) e sostegno esterno del M5S. Conoscendoli potrebbero fare così. Chi è di destra e li ha votati non sarà felicissimo ma potrebbe ingoiare la cosa.

Quarta alternativa: governo tecnico, così si maschererebbe una intesa dei vari partiti come col governo Monti. E' una soluzione di ripiego quasi disperato.

Quinta alternativa, la peggiore, ritorno al voto. Stavolta sarebbe un terno al lotto.

sabato 23 febbraio 2013

Parallelismi

Nella Germania Est, (DDR) controllava i comportamenti dei cittadini. Migliaia, milioni di intercettazioni. Non era soggetta a nessun potere, perchè operava in nome del popolo, noi diremmo in nome della Costituzione. Formalmente il capo era Honecker, ma in realtà, veniva controllato anche lui. Un apparato che garantiva la "moralità" del paese in nome della dottrina politica, noi diremmo (ancora), della Costituzione. Ha rovinato la vita a migliaia, forse milioni di cittadini tedeschi. No, non si chiamava Magistratura, si chiamava Stasi. I suoi membri erano onnipotenti, a meno che non tradissero l'organizzazione. Noi diremmo non tradissero la casta.

Ingroia, il magistrato politico mi ha dimostrato che in Italia non siamo secondi a nessuno, nemmeno alla Stasi. In Italia la Magistratura, in teoria, risponde al Presidente della Repubblica, però lo intercetta, come la Stasi. L'articolo 101 della Costituzione ci ricorda che i magistrati "sono soggetti soltanto alla legge", ma la legge la gestiscono loro, indi, sono soggetti solo a se stessi. Brutta cosa, ma si può peggiorare.

In Francia, per garantire un minimo di controllo senza intaccare la democrazia, hanno separato le carriere: la Magistratura Giudicante è indipendente, la Magistratura Requirente è soggetta all'Esecutivo, e nessun magistrato può passare da un incarico all'altro. Un sano, normalissimo equilibrio creato dal buonsenso.

In Italia, non solo un magistrato può fare quel che vuole, ma entrambe le magistrature sono indipendenti e quindi costituiscono un Potere Assoluto. E ogni potere assoluto è sinonimo di pericolo democratico, soprattutto se squilibrato. E la Magistratura lo è, perchè il suo organo direttivo, il CSM, è un organo politico, quindi un pericolo per il sistema democratico.

Il risultato è l'attuale perdita totale di controllo sulla Magistratura, ove l'onnipotenza consente di fare del peggior incubo una realtà. Cosa c'è di peggio quando un arbitro scende in campo come giocatore? Semplice: il peggio c'è, ed è quando questo nuovo giocatore, ad un certo punto, decide di fare di nuovo l'arbitro.

Ingroia ha concretizzato questo incubo. ecco la sua dichiarazione rilasciata su la Stampa: «Non mi sono dimesso - afferma Ingroia - né credo che mi debba dimettere dalla magistratura. Come un avvocato, un medico o un giornalista che dopo l'esperienza parlamentare tornano a fare il loro mestiere, così un magistrato deve poter tornare in servizio, ma non nella Procura dove ha svolto indagini delicate».

Urge, presto, una riforma per bloccare questa anomalia. Qui non si tratta di un banale conflitto di interessi, qui si tratta di garantire o meno che il potere giudiziario non prevarichi tutti gli altri poteri istituzionali, come di fatto sta facendo. Blocco delle leggi sulla riduzione degli stipendi docet.

venerdì 15 febbraio 2013

La questione morale... degli altri

Il Trota ha dilapidato qualche migliaia di euro dei fondi del partito. Terminato insieme al padre. Er Batman il burino ha rubato molte decine di migliaia di euro: azzerati i vertici degli ex-AN ormai evitati da tutti come la peste. Formigoni navigato ex-DC, a parte forse non aver pagato una volta un conto in un risorante si è distinto per dilapidare soldi in quantità industriale. Tutti cattivi certo, ma nessuno paradossalmente ha violato la legge (cosa da cambiare, ovviamente). Hanno violato la moralità, dichiarano sicuri e severi i vertici PD. Ok.
Dopo quello che è successo con il MDP, gli stessi vertici PD, ovvero Bersanov, hanno dichiarato: abbiamo peccato di eccessivo LOCALISMO. LOCALISMO? L-O-C-A-L-I-S-M-O? Con la quarta banca italiana? E sareste voi quelli che hanno la patente di moralisti? Beh allora preferisco anche gli immorali patentati, almeno sono meno ipocriti.