sabato 20 aprile 2013

Habemus Presidentem!

Alla fine ce l'hanno fatta. Dopo interminabili guerre intestine, manifestazioni di piazza, mobilitazioni, minacce e insulti, hanno fatto una scelta, che alla fine è stata abbastanza sensata. Ci siamo salvati dai Prodi e dagli Amato, dai Gino Strada e dalle espressioni dettate del ventre italico e siamo ritornati a lui: Giorgio Napolitano. Non è stato un golpe come Grillo ha vaneggiato, ma l'espressione della volontà della maggior parte degli italiani. E' forse una delle poche volte che il Parlamento prende una decisione che invece di dividere, unisce. Certo, l'età del Capo dello Stato è avanzata, ma preferisco un vecchio comunista rinsavito al Quirinale di un demente con un'età inferiore.

Auguri Presidente, non sempre lei mi è andato a genio, ma in questo momento credo che sia stata una scelta intelligente. Scelta storica tra l'altro: mai avevamo avuto un Presidente con due mandati. Ora spero in questo governo di larghe intese che faccia ciò che all'Italia serve. E' probabile, tra l'altro, che questo presidente segni l'ingresso nella Terza Repubblica, perchè ho l'impressione che darà un indirizzo sempre più presidenziale a questa repubblica, segnando, di fatto, una nuova fase storica.

I cambiamenti delle democrazie sono sempre lenti e progressivi.

Abbiamo perso un punto di PIL in due mesi.

Detto così sembra un freddo dato da turbocapitalismo. Io lo traduco così: migliaia di P.IVA hanno chiuso l'attività. Migliaia di dipendenti sono senza lavoro, licenziati o in cassa integrazione, centinaia di migliaia di euro non finiranno più nelle casse dello stato perchè queste aziende e i loro lavoratori non pagheranno più le tasse. E in più lo stato perderà soldi per gli ammortizzatori sociali. Grazie a due mesi di giochetti.

Bersani, il leader PD  ha annunciato le dimissioni (che secondo me si danno, non si annunciano). In un tempo non molto lontano un ufficiale perdente dopo aver perso i suoi uomini per una decisione sbagliata si sarebbe sparato un colpo alla tempia.

Il PD che irrideva il calo di voti del PdL è un partito completamente disfatto. L'anima cattocomunista creata in funzione antiberlusconiana (costruire mai, distruggere sempre, il motto della sinistra) si sfalda perchè oggi, dopo anni e anni si rende conto che il diavolo non può fare il bagno nell'acqua santa. Tempo scaduto.

Il Pdl si è dimostrato (di nuovo) l'unico partito di governo possibile decidendo di collaborare col PD per l'elezione di un presidente condiviso, Franco Marini. E cosa è successo? E' suuccesso che il Pdl lo ha votato mentre i franchi tiratori del PD lo hanno fanno saltare. Ridicolo. Poi è saltato fuori il peggio del peggio (dopo Amato), ovvero Prodi, che per fortuna è stato prontamente eliminato.

Insomma un disastro annunciato che dimostra due cose: l'attuale dirigenza PD è inadeguata ed è  colpevole di aver perso tempo coi grillini invece di tentare un governissimo col PdL senza Monti e con un breve programma condiviso. Calcoli politici che sono costati cari al Paese.

Si potrebbe salvare il salvabile eleggendo al Quirinale Massimo D'Alema, se non altro perchè, anche se non è simpatico a nessuno, è tra i politici di sinistra l'unico che ricordi un leader e non un burocrate da ufficio PCI di periferia. Troppo equilibrato per piacere al PD. E dire che è uno dei loro. Vedremo.

Poi, le elezioni. I grillini vengono dati in leggera crescita ma ci credo poco. Molti non li rivoteranno. Il problema è che il PD perderà un po' di voti e il PdL ne guadagnerà, ma nessuno potrà avere comunque la maggioranza, quindi il clima da guerra civile continuerà. Povera Italia.

mercoledì 10 aprile 2013

Tempo perso

Un mese e mezzo: inutili confronti tra forze inconciliabili, rincorse, ordini, contrordini, Napolitano che nomina dieci "saggi" assolutamente inutili, insomma un pasticcio.

Poi Bersani, il non-leader per definizione, dopo avergli detto di "riposarsi" un mese e mezzo fa, va a confrontarsi col nemico, ovvero Berlusconi. Cosa che avrebbe dovuto fare subito. Magari non ne ricaverà nulla, anche perchè è difficile ottenere qualcosa col clima da guerra civile che c'è nel paese (di cui è largamente responsabile il PCI V.1.3 habitué della demonizzazione dell'avversario), però tutto può succedere. E' evidente che il governissimo sarebbe l'unica scelta possibile, anche se dubito seriamente che si possa fare qualche buona legge sul lavoro col PD, preso a conservare il welfare più che a salvare l'economia in caduta libera. Vedremo. Le urne potrebbero essere l'unica soluzione, con brutte sorprese per tutti.

Quello che ci vuole è una legge che riduca le aliquote fiscali per i privati che non ce la fanno più. Poi l'IMU sulla prima casa va tolta senza se e senza ma perchè una casa è un bene comprato con risorse su cui le tasse sono state pagate, ed è immorale pagare ancora. I comuni hanno già altre risorse provenienti da Irpef e tassette varie, che bastano e avanzano per la manutenzione. Che diminuiscano i dipendenti degli uffici e, soprattutto, dimezzino o cancellino i vigili urbani, assolutamente inutili, vista la marea di polizie che già abbiamo. Al massimo si possono ripristinare i vecchi messi comunali (pochi), che avevano funzioni meno invise alla popolazione. E diamo il via a questo benedetto semipresidenzialismo alla francese, voglio votarmelo io il Capo dello Stato.