lunedì 30 settembre 2013

Aumenti

Il governo Letta, maestro nei rinvii, ha fallito sui punti più critici. Domani l'IVA passerà dal 21% al 22%, con il prevedibile calo di consumi ed entrate che ci saranno. E, con la scusa del litigio col PdL (4 ministri PdL se ne vanno? E allora? Ne restano 17, ne nominino altri 4 PD o M5S no?), il governo Letta riuscirà a rimettere l'IMU. Della legge elettorale tanto importante si sono scordati tutti o quasi. Si vede che il Porcellum alla fine piace, perchè garantisce l'instabilità del paese. Gli italiani ringraziano, e memorizzano.

Tutto questo perchè a fronte di una spesa pubblica di 800 miliardi di euro (che sono più della metà della ricchezza prodotta dal paese), Letta non ha voluto trovare 4 miliardi per togliere l'IMU e 2 miliardi per non aumentare l'IVA, sapendo che questo avrebbe fatto infuriare il PdL. Altro che le votazioni da scolaresche per applicare retroattivamente leggi inapplicabili per Costituzione. Nel dubbio, però, hanno pestato su entrambi i tasti, sperando di addossare la colpa ai 4 ministri del nemico PdL. Presto vedremo quanto sono informati gli italiani.


Praticamente l'Italia delle P.IVA e dei (sempre più ridotti) sui dipendenti, si ritrova a spendere metà dello stipendio per mantenere comuni, provincie, regioni, stato e parastato che fornisce per lo più servizi pietosi. E adesso queste spese aumentano pure. Il parassita pubblico chiede sempre di più e dà sempre di meno. Mi sto chiedendo per quanto tempo ancora la piovra pubblica continuerà a distruggere risorse e ad impoverire gli italiani.