giovedì 16 maggio 2013

Due mesi buttati

E dopo due mesi buttati, finalmente è arrivato, il 28 aprile, un nuovo governo. E' troppo facile ricordare che il governissimo era l'unica soluzione, perchè l'avevo scritto qui sul blog. Ed è troppo facile dare dell'incapace all'ex leader PD Bersani perchè lo si sapeva fin dall'inizio che era tale. E' anche troppo facile ricordare che il giorno dopo le elezioni lo stesso Berlusconi aveva indicato l'ovvio, ovvero che l'unica possibilità era un'intesa PdL-PD.

Ma in Italia, e in particolare nel PD, le cose facili non sono accettate, soprattutto se le ricorda l'avversario politico. Così abbiamo perso posti di lavoro, abbiamo avuto suicidi per le tasse et cetera. Cercare di trattare coi pentastellati è come cercare di trattare coi talebani. E' inutile. I talebani di qualunque colore servono solo ad una cosa: a perdere tempo. E così abbiamo perso tempo. Si parlerà con loro quando svanirà l'effetto siamo i più fighi e i più fantastici del mondo: è successo con tutti gli alri talebani, leghisti, verdi e compagnia bella. Succederà anche con loro: tutti crescono prima o poi.

Adesso si sentono le solite idiozie dalle solite opposizioni in cerca di voti: inciucio, mafia al potere, alieni sbarcati, et cetera. Un paese come l'Italia, se dev'essere cambiato in Parlamento, non può essere cambiato in due giorni, e soprattutto non può essere cambiato da certi novellini con ventisette preferenze prese in Internet. Se un paese invece va cambiato in pochi giorni ci vuole la guerra civile, il Parlamento non c'entra.

Ora però la palla è in Parlamento, in mano a due partiti che si sono fatti la guerra per vent'anni e che devono semplicemente fare una cosa: abbassare le tasse, togliere l'IMU e rilanciare il lavoro. Ed estendere il Porcellum al Senato. Se ce la faranno verrano premiati come non mai. E, dimenticavo: non abbiamo una seconda possibilità. Se non ce la faranno "les extremistes à deux balles", come cantava Alizée, avranno avuto ragione ma si renderanno conto che fare le cassandre professioniste non sarà serviro a nulla.

3 commenti:

  1. Opposizioni e maggioranza hanno delle differenze.
    Ma le similitudini, ovvero il fatto di condividere una cultura, sono molto maggiori e più profonde delle differenze.

    Il paese non si cambia in due giorni, è vero. E le rivoluzioni cambiano solo la vernice esterna.
    Però sul resto sono in disaccordo completo.
    Il risultato di un paese allo sfascio è sì più che culturale che partitico. Ma direi che su una cosa è certo: se vogliamo metterla sul piano della (anti)politica, i pentastellati non c'entrano proprio nulla.
    Arrivano a disastri già fatti.
    Di una coazione centro-destra (destra quale?) centro-sinistra (sinistra quale?) dai tempi della prima repubblica.
    Altrettanto certo che queste antipolitiche e varie chicche come corruzione, distruzione, costruzioneedilizia,concussione,evasione, furbismo, appropriazione, peculato, familismo, statalismo, le hanno scelte gli italiani giulivamente e non ce le hanno certo imposte i turcmeni o i coreani, tanto meno i tanto odiati nordici (finlandesi, tedeschi, olandesi).
    Fondamentalmente i risultati del sistema sono ascrivibili ad una parte straordinariamente maggioritaria degli italiani e ai malgoverni che essi esprimono.

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  2. I pentastellati non sono causa di ciò che è già stato, ma sono causa di quello che è oggi, e ne stanno raccogliendo i frutti. Se reciti la parte del puro in Parlamento e non fai nulla, sei solo la copia di quello che il PCI ha fatto per anni, con la differenza che, almeno, il PCI lavorava dietro le quinte.

    Quanto ai nordici, beh, i danesi stanno per fare un referendum per uscire dall'Europa (non dall'euro, visto che non ce l'hanno, furbi loro), il che la dice lunga. I tedeschi hanno solo fatto i loro sporchi interessi, come sempre. Così non vedo perchè gli altri non debbano fare i loro. Se ogni tot la gente dichiara la guerra alla Germania, forse un motivo c'è.

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  3. Io percepisco spesso un rancore per i tedeschi.
    Però, in tutta sincerità, è come se Tafazzi che si è distrutto a randellate zebedei e bucefalo, fosse incazzato nero con te perché li hai tenuti sani e a posto e trombi alla grande.
    Se veniamo ad un caso paradigmatico, l'esterofilia italiota in campo automobilistico comporta il dissanguamento di miliardi di euro e un bilancio import-export fallimentare nei confronti dei tedeschi nel settore dell'industria automobilistica.
    Sarebbe semplicissimo: acquistare e curare i prodotti italiani.
    E questo è solo un caso.
    Per mille motivi la ns. storia di individualismo a volte così sfrenato da risultare grottesco comporta che non siamo capaci di fare sistema.
    In società complesse e competitive non vince l'individuo eccellente ma la squadra eccellente.

    Ci sono molte spinte centrifughe in questa Europa.
    Storicamente ed emotivamente ci siamo dimenticati dei pregi dell'unione e percepiamo solo i difetti.
    Ora che a livello planetario le risorse iniziano ad essere meno abbondanti e presto arriveranno a scarseggiare, le tensioni saranno via via più forti.
    E facile, immediato, riunirsi per "fare balotta" (festa) come si dice qui a Bologna.
    Rimanere insieme coesi in condizioni ambientali aspre o per progetti complessi o ardui è assai più difficile.

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