domenica 22 gennaio 2012

L'olandesina volante

Da ragazzo, eoni fa, sono sempre stato incuriosito dalla pazzia e dal coraggio di chi naviga in solitaria come il grande Ambrogio Fogar. Ieri, 21 gennaio 2012, dopo un anno e un giorno di viaggio, Laura Dekker ce l'ha fatta, a 16 anni ha fatto il giro del mondo in barca a vela, con alcuni scali, certo, ma ce l'ha fatta. Non tutti i giovani sono dediti ad ingrassare davanti alla TV o alla Playstation, ci sono anche ragazze così. Fortunata, per carità: carina, bionda, nata da genitori dediti alla navigazione e in possesso di una Hurley 800 regalatale da loro (che comunque costa come un'auto di segmento C), ha avuto però ogni serie di ostacolo sul suo cammino. La madre, la giustizia olandese, e anche quelle inglesi e portoghesi. Questo mammismo di stato a volte è pernicioso. L'olandesina però deve avere una notevole testa dura. Ed eccola qui, la prima sedicenne ad aver girato il mondo a vela, senza bruciare un solo litro di carburante.

sabato 21 gennaio 2012

Lapidazioni

Gli italiani non cambiano mai. Grandi navigatori, grandi commerciani, grandi donnaioli, ma anche grandi nella loro mediocrità plebea. L'incidente del Concordia dimostra come la sete per il sangue non si plachi mai: quelli che guardavano i gladiatori combattere nelle arene solo per sete di sangue sono gli stessi che rallentano in autostrada per vedere se ci sono dei morti, la stessa ignobile plebaglia che gode del male altrui. Gli stessi che, dopo aver osannato un eroe o presunto tale lo ammazzano e lo appendono come un pollo, oppure lo bersagliano di monetine o lo sfottono beffardamente dopo essersi nutriti alla sua mangiatoia.

La stessa volgare e ributtante plebe che usa il voto di scambio per un sordido posto sicuro in ufficio, la stessa che corrompe il passacarte di turno con quattro capponi, ma è sempre pronta a criticare: gli altri. Questa è la parte peggiore dell'Italia, la melma, quella che ha già condannato Schettino senza sapere nulla di quanto è accaduto solo perchè, bovina e ignorante, è stata aizzata dai giornalisti. Quella che trasforma in un eroe quello che interviene per aiutare qualcuno in difficoltà, anche se eroe non è, perchè è una persona normale, una col senso del dovere, quello che loro, gli ignavi forcaioli, non conoscono.

Per loro è un eroe perchè loro, tirerebbero dritto, con la solita scusa lavoro-ritardo-malintenzionato-nonsonoaffarimiei. E' un eroe De Falco, l'ufficiale che fa solo il proprio dovere (seppure dietro una scrivania) perchè loro, la melma, il loro dovere non lo fanno.  Loro sono quelli che vivono solo per invidiare la carica di qualcuno, la posizione di qualcuno, e la sua responsabilità, e magari il suo stipendio. Così, quando succede che questo qualcuno sbagli (come forse ha sbagliato il capitano Schettino, che pagherà il suo errore), scattano come un branco di iene per lapidarlo, perchè loro, le responsabilità o le scaricano ad altri, o non le hanno perchè contano zero. Loro non dicono mai: "ho sbagliato", ma "ha sbagliato".

Ecco, a me questa gente fa schifo.

sabato 14 gennaio 2012

Atto di guerra

Il declassamento di nove paesi europei appartenenti all'eurozona da parte di S&P, l'agenzia di rating controllata dagli Stati Uniti, toglie, di fatto, ogni residuo dubbio su quale siano le intenzioni di queste agenzie fantoccio. In altri tempi si direbbe che la dichiarazione di guerra è stata consegnata agli ambasciatori europei, oggi si usano linguaggi ed espressioni più accomodanti.

Che l'euro dia fastidio agli statunitensi e alle loro agenzie di rating è un fatto che sapevamo da tempo. Gheddafi è stato anche ammazzato per questo, peccato solo che gli europei abbiano partecipato alla festa eliminando per Obama uno dei primi che voleva essere pagato in euro e non in dollari.  Oggi sappiamo che, dopo l'auto-declassamento strumentale datosi dagli USA tramite S&P, il vero obiettivo è colpire l'Europa. In un momento in cui le economie europee iniziavano ad accordarsi e a iniziare una politica comunitaria, ecco che arriva l'attacco americano, prevedibile sulla Francia perchè ampiamente strombazzato. Meno prevedibile sugli altri paesi perchè si pensava che le agenzie di rating fossero una cosa seria. Ora sappiamo che non è così.

La cosa buona è che oggi abbiamo la prova di quello che già molti pensavano, ovvero che, di fatto, è iniziata la guerra fredda tra USA ed UE. L'astuta mossa di non declassare la Germania, per farle credere di essere un modello perfetto, mira a dividere ulteriormente l'Eurozona, per far sì che i tedeschi, convinti di essere i migliori, continuino a premere sui presunti stati deboli facendo da braccio armato USA per distruggere una dopo l'altra le economie europee con politiche d'austerità recessive al massimo. Un declassamento li avrebbe svegliati, come sta facendo con i francesi, mentre una conferma della tripla A li inorgoglirà rendendoli insopportabili al resto d'Europa, aumentando il desiderio di molti di uscire dall'euro. La prima conseguenza sarà l'uscita dall'euro della Grecia.

Io stesso pensavo che l'uscita dall'euro fosse la soluzione per combattere con le altre forti economie europee a livello di export, ma a questo punto la Germania non è più il nemico commerciale, ma solo un povero fantoccio senza testa che sta lavorando per gli USA. C'è da sperare che si svegli per tempo per fare fronte comune.

Il primo passo sarebbe quello di costituire un'agenzia di rating europea e dichiarare inattendibili i dati delle agenzie controllate dagli USA. Questa nuova realtà potrebbe fare da collante tra europei, se si raggiunge la consapevolezza che il nemico dell'Europa ormai non è dentro, eccezion fatta per la debolezza della politica comunitaria, ma fuori.

lunedì 2 gennaio 2012

Un anno d'inferno

Quello che ci lasciamo, almeno per me, è stato un anno da incubo per vari motivi, ma a ben guardarsi intorno lo è stato anche per buona parte del tutt'altro che unito popolo europeo, escluse le solite eccezioni. Oggi La Stampa parlava del mercato dell'auto, specchio della crisi, dicendo che in Italia ha perso il 10% rispetto al 2010. Beh nell'Europa Eurunita le cose non stanno così, in base alla solita media del pollo: il mercato infatti tiene, perdendo appena l'1 per cento. Perchè? Beh è ovvio: la solita Germania, che continua a tirare grazie alla nostra sempre più scarsa concorrenzialità, e grazie alle macchine che le compriamo. Sì perchè a fronte di un'Italia col 10% in meno, di una Francia col 2% in meno o di una Spagna col 18% in meno (eh i miracoli del socialista Zapatero), c'è una Germania col 10% in più. E, manco a dirlo non si parla della Opel, la scassatissima fabbrica d'auto tedesca, ma di VW, Audi, BMW e Mercedes. Insomma, mentre i marchi per il grande pubblico (tipo Fiat, Renault, Opel, Peugeot e Citroen, Toyota, Ford) scendono, chi più chi meno, le macchine da dirigenti e ricconi vari (esclusa la VW che costa solo più cara, ma è più o meno nella stessa categoria di quelli elencati sopra) salgono. Fin qui, nessuna novità, visto che quando c'è crisi si sa che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La novità sarebbe quella di iniziare a fare una guerra commerciale seria spingendo sulle marche italiane. Rilanciare un'ammiraglia Alfa (e Lancia) per concorrere con le tedesche entry-level, e usare Maserati per attaccare i modelli top di gamma. Senza trascurare le possibilità derivanti da Crysler. E poi, inziare a tutto campo una santa alleanza con Peugeot e Citroen da parte di Fiat per vincere la guerra commerciali sui modelli economici. I vari veicoli commerciali e i recenti Qubo-Bipper-Nemo sono la prova che le sinergie coi francesi possono funzionare, a giudicare dalle vendite.

Ben vengano poi nuovi produttori a rilanciare Termini-Imerese, come nel caso di DR Motor Company, che più che produrre, assemblerà nell'ex stabilimento Fiat auto economiche con componenti cinesi, tipo le DR1, la DR2 e la DR3. La riqualificazione dello stabilimento darà lavoro a parecchi operai e indotto relativo.

La riscossa passa anche attraverso questo.