lunedì 25 giugno 2012
I Paesi Bassi di Geert Wilders
Mentre in Italia nessun partito parlamentare osa criticare l'euro, a parte il Silvio nazionale che viene però prontamente ostracizzato sia dai suoi che dagli altri (interessante combinazione), in Olanda le cose vanno diversamente. Costretti a fare i conti con una pesante recessione nonostante la tripla A, nei Paesi Bassi c'è una novità. Il leader della destra nazionalista Geert Wilders (noto per l'impegno contro l'immigrazione selvaggia e l'islamizzazione del paese), capo del Partito per la Libertà, (terzo partito del Parlamento Olandese), gioca la sua carta. La proposta è un referendum nazionale di abolizione dell'euro. Non è solo nella sua battaglia, perchè anche in Francia, il partito di Marine Le Pen è fortemente antieuro, così come nel Regno Unito Nigel Farage e i suoi.
E l'Italia? L'Italia è paralizzata, con un Parlamento fortemente livellato su posizioni conservative che sta a guardare, o, al massimo, a tassare. Un paese fermo, dove cariche istituzionali si contrappongono e si controllano reciprocamente (presidente della repubblica e presidente del consiglio), dove una onnipotente magistratura con poteri e caratteristiche da Stasi (anche a livello ideologico), blocca ogni possibile cambiamento della Costituzione, e dove i rappresentanti dei sindacati e di Confindustria fanno a gara nella difesa dei privilegi. Il tutto per garantire che il sistema non cambi. A completamento del disegno, vediamo un futuro fosco, a giudicare almeno dalla scuola che l'egualitarismo strumentale e l'individualismo esaperato e patologico, entrambi di matrice sessantottina, peggiorano ogni anno, e da cui escono generazioni impreparate professionalmente e culturalmente, il cui unico scopo è quello di ingrossare le fila dei perniciosi passacarte della piovra burocratica.
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> l'individualismo esaperato e patologico, entrambi di matrice sessantottina
RispondiEliminaNo
Scusa, l'individualismo esasperato è uno dei risultati di ideologia di alcuni tipi di destra (cazzo sono destra e sinistra? semplicemente non esistono, lo spazio politico è n-dimensionale, non monodimensionale, diciamo di alcuni tipi di destra).
Uno dei concetti ricorrenti della "sinistra" è collettivo, tanto per fare un esempio.
L'egualitarismo invece è proprio della sinistra.
Le caratteristiche culturali locali, infine, sono molto più forti e sovrastano di gran lunga presupposti e caratteristiche ideologiche "politiche".
Sì e no, e ti spiego perchè. L'individualismo esasperato che dici tu è quello ultraliberista (e capitalista quindi non destra in senso stretto), e vale per l'economia. Io mi riferisco a quello che il '68 (non necessariamente il PCI) ha portato avanti inteso come la relativizzazione di ogni responsabilità, dove a nessun livello nell'ambito pubblico, esiste più la cosiddetta catena di comando. In questo mondo ogni individuo, professore, ricercatore, tecnico, è talmente deresponsabilizzato nei confronti propri e degli altri che diventa una specie di mondo a sè che non risponde a nessuno, e ti assicuro che questo non è stato frutto di un'ideologia destrorsa. Tutto questo è peggiorato da una società liberal-democratica iperprotettiva.
RispondiEliminaLa destra non vuole l'individuo deresponsabilizzato, ma l'individuo responsabile, con orizzonti chiari, che abbia iniziativa e lavori per sè e per la sua nazione, di cui è un ingranaggio fondamentale e consapevole. E che ami il suo lavoro e ne faccia una bandiera, per così dire. Esattamente l'opposto della lotta di classe dove il lavoro è sempre e solo considerato sfruttamento.
Poi è chiaro che ci sono partiti trasversali, ma secondo me, se non ti riconosci in quanto detto qui sopra sei tutto fuorchè di destra :)
Non è che l'egualitarismo sia sempre sbagliato, intendiamoci. Dare a tutti le stesse possibilità è giusto, ma solo sulla linea di partenza. Non è giusto, ad esempio, dare il diploma a tutti anche se sono dei somari, che è quello che sta accadendo non solo in Italia ma in tutta Europa. Non è giusto non fare classi dedicate agli immigrati perchè imparino l'italiano, e non è giusto mettere gli handicappati nelle scuole normali, invece di farli seguire in quelle speciali da personale qualificato. Così facendo si penalizzano quaranta ragazzi per non ottenere nulla da uno.
Non è però nemmeno giusto che all'università, con quello che costa, possano ormai solo andarci i figli dei ricchi.
> il '68 (non necessariamente il PCI) ha portato avanti inteso come la relativizzazione di ogni responsabilit
RispondiEliminaMa e'una questione (in)culturale.
Ad esempio, chi aboli'gli esami di riparazione a settembre? Fu un ministro di AN del primo governo Berlsuconi. Vedi come i piagnistei buonisti sono trasversali sx centro destra?
Io non so di quale destra e sinistra parli, ma sicuramente in questi decenni il peggio della deresposablizzazione e'venuto da cio'che e' destra italica(non so cosa sarebbe in altri paesi).
Essere deboli e gaglioffi con i forti e duri e intransigenti con i piccoli.
Questa e' codardia marcia ed e' stata un paradigma amorale tipicamente destroitalico anzi italico perche' poi i vari ex sinistri ondivaghi (poi arriveranno gli ex destri) che si ritrovano in penose lagne da azzeccagarbugli codardi si sostengono gli uni e gli altri, a seconda di come tira il vento del potere.
> ami il suo lavoro e ne faccia una bandiera
A proposito, Stakanov da cui deriva il noto aggettivo fu una icona dei comunisti.
E' stato un errore corretto. La differenza è che gli esami di riparazione sono tornati, mentre il meccanismo dello svuotamento di responsabilità nelle scuole è rimasto. E i risultati si vedono. La nostra media è precipitata, lì sì che ci sarebbe da tagliare teste, ma nessuno lo fa per via del meccanismo di ipertutela che è stato voluto dal pensiero sessantottino. Che poi è lo stesso usato nelle fabbriche per proteggere gli iscritti a questo o quel sindacato.
RispondiEliminaNon ne faccio una questione legata ad un partito preciso, ma sicuramente quest'idea di deresponsabilizzazione è stato il cuore del movimento sessantottino.
Stakanov amava il suo lavoro, ma non poteva riceverne un giusto compenso. Questi qui invece ricevono un compenso sproporzionato ma non amano il loro lavoro. La sinistra ha molte icone, ma alla fine fa sempre il contrario.
A me piace ricordare, a proposito della sinistra, il romanzo di Orwell dove tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri :P
La questione di essere deboli coi forti e forti coi deboli non sono non è solo di destra, ma non è nemmeno solo italica, ma è mondiale, se no non saremmo dove siamo. Tibet docet per la prima, Libia docet per la seconda.