sabato 31 marzo 2012

L'accelerazione, il baratro e il pallido esecutore.

Mentre il governo dei professori e dei banchieri perde tempo sull'articolo 18 con le cosiddette parti sociali, che, come questo governo, non rappresentano più nessuno, la caduta del sistema Italia ha innestato la quarta. Mentre sarebbe da rifare tutta la Costituzione e mandare questo governo non votato da nessuno a casa, Marchionne (che sicuramente non è un santo, ma rappresenta quei privati che non si riconosco più nemmeno in quel cadavere che si chiama Confindustria) ci dice che solo a marzo il mercato dell'auto ha perso il 40%. Nei due mesi precedenti era circa del 20% al mese.

Oggi su La Stampa si legge che le imprese private (dati 2011) falliscono al ritmo di 32 al giorno. Piccoli imprenditori oberati dai debiti si danno fuoco come dei bonzi davanti agli uffici di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate. Sono questi il nido di migliaia di passacarte e burocrati che passano la giornata a strangolare le piccole aziende in nome della nuova crociata contro l'evasione fiscale, ormai diventata ufficialmente l'unica ragione della crisi per lo stato più ladro e più patrigno del mondo coi suoi cittadini.

Non contento, dopo aver aumentato in un anno del 20 percento i carburanti, lo stato si appresta a fare altrettanto con l'energia elettrica, risultato questo di anni e anni di sciagurate politiche passate ad inseguire sogni di mulini a vento (è il caso di dirlo) e di fantastiche centrali solari che hanno finito per ricoprire centinaia di migliaia di ettari di terreno fertile, tutto questo perchè il nucleare faceva paura a qualcuno ed era politicamente scorretto. Questo, mentre i paesi "nuclearizzati" che venivano strombazzati dai verdi come esempio della futura rinuncia (mai avvenuta) al nucleare, hanno appena dichiarato di aver cambiato idea perchè "i combustibili fossili hanno costi troppo elevati". Noi questa scelta, grazie alla fierezza della paura, non ce l'abbiamo più. Non abbiamo neanche abbastanza rigassificatori. Parallelamente, molte centrali idroelettriche, che richiedono manutenzioni eccezionali, producono sempre meno, alcune sono state chiuse dall'Enel perchè troppo costose.

Quando si rinuncia per un qualunque motivo ad una sola fonte di energia, qualunque essa sia, semplicemente, si commette un atto di mera stupidità. Tutto serve. Il pregiudizio è il padre di tutti gli errori. Il pregiudizio ideologico è il peggiore di tutti i pregiudizi. Comunque, ormai è troppo tardi per porre rimedio.

Ma non è finita, gli italiani stanno scappando all'estero, come nel secolo scorso. I piccoli imprenditori aprono aziende in Romania per motivi fiscali come già avevo detto tempo fa,  e il motivo per cui è pieno di camion slovacchi è che gli autisti di questi Tir possono guidare più ore, al contrario di quelli italiani che sono, tanto per cambiare, i più tartassati d'Europa.

E poi, la chicca, la nuova ICI, la punizione dello stato demo-comunista verso il più sacro dei diritti: la proprietà privata.

Gli italiani che resistono agli attacchi dello stato-vampiro rispondono nell'unico modo che conoscono, contraendo i consumi al massimo. E le aziende private di conseguenza, chiudono. Oppure navigano a vista perchè non vengono pagate, sia dagli uffici pubblici che, salvo qualche eccezione, sono da sempre i peggiori pagatori, oppure da altri privati.

All'estero Monti, il maggiordomo della Merkel e delle banche ebraiche è stato definito la nuova Thatcher. Per carità, gran donna, ma erano altri tempi. Tentare (e sottolineo tentare) di risanare a suon di tasse in un periodo di piena crisi per riparare i danni fatti in settant'anni di repubblica fallimentare equivale a correre ai duecentottanta all'ora su una moto senza freni. E alla fine della corsa c'è un muro di cemento armato.

Nessun taglio secco della spesa pubblica, nessun massivo licenziamento di impiegati pubblici, nessun blocco di finanziamenti a cooperative, giornali, fondazioni e letame parassita vario. Nessuna riduzione dei servizi, nessun federalismo fiscale, nessuna riforma della giustizia civile e penale che blocca tutto e tutti a causa della casta peggiore di tutti, i giudici. Niente di niente. Solo tasse, tasse, tasse tasse e tasse per i privati, titolari e dipendenti. La misura è colma. Non è morale dare ogni anno sei mesi della propria vita per uno stato che ti ruba i soldi per mantenersi e che in cambio ti dà solo nuove tasse.

Ci vuole uno sciopero fiscale massivo. Bisogna uccidere lo stato con lo stesso metodo con cui lui uccide il privato: strangolandolo. Costringerlo ad una dieta, non permettere a lui di mettere noi a dieta. Diversamente il sistema collasserà perchè non si potrà più lavorare in questo paese.

O si fa così o l'alternativa sarà solo quella di menare le mani. E menare sul serio, roba che al confronto la rivoluzione francese era un esercizio per educande.

1 commento:

  1. Il sistema tumorale dell'insostenibilità accrescitiva ha raggiunto i limiti.
    La prognosi è quella di un aggravamento ulteriore.
    MIT e Club of Rome, nel 1972 avevano previsto tutto ne "I limiti dello sviluppo".
    Saranno cazzi amarissimi.

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