venerdì 25 novembre 2011

Turbo-capitalismo e Pil

Edward Luttwak, vecchia volpe ebraica emigrato negli USA, l'ha definita bene questa fase, secondo molti, terminale del capitalismo, ovvero il turbo-capitalismo. Pensavano che la crescita fosse eterna, che ci fosse sempre un margine. Un errore clamoroso che in Italia ha fatto mettere d'accordo imprese e sindacati per abolire la scala mobile a favore della percentuale di produttività. Illusi. Il Pil non cresce in eterno. Il paradosso è che la scala mobile, unica garanzia contro l'inflazione, è stata abolita da Giuliano Amato, il famoso ladro notturno dei conti correnti degli italiani, proprio nel 1992, anno in cui è iniziata la crisi. Nel dicembre 1991, sei mesi prima, Giovanni Agnelli, che aveva un certo fiuto da riconoscere la fine di un'epoca, iniziava così il suo discorso: "signori, la festa è finita". Il 1992 è stato anche l'anno dei grandi saldi dell'Italia da parte della banda bassotti del Britannia in combutta con la perfida Albione. Sono passati vent'anni da allora, ma pare che non sia cambiato molto, e le feste continuano a finire. Non sono sicuro di voler sapere dove andremo di questo passo.

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