sabato 22 dicembre 2012

Obelix contro il fisco.

Gérard Depardieu è balzato alla ribalta sui giornali di tutto il mondo per la sua guerra contro il nuovo sistema fiscale d'oltralpe, voluto dal socialista Hollande, che tassa al 75% i redditi oltre il milione e trecentomila euro. Risultato: Depardieu prende la residenza in Belgio (quindi nemmeno i soliti paradisi fiscali) e vende la sua supervilla di Parigi. Ora, è chiaro che la demagogia di queste misure, tipica delle sinistre marxiste, si accompagna alla comodità di riempire le casse dello stato senza troppa fatica e senza apparentemente gravare sulle tasche dei soliti noti. Dico apparentemente perchè in realtà sappiamo benissimo come funziona: portare via soldi a qualche ricco oggi non significa non fare altrettanto con le classi meno abbienti. Però così è' molto più popolare per l'elettorato di sinistra. Tuttavia, a fronte di un 35% di francesi (di sinistra) che critica Depardieu, c'è un 40% di francesi (di destra), che lo giustifica. Solita storia insomma, anche in Italia ci siamo già abituati.

Da anni sostengo che la malattia fondamentale del nostro paese è la cultura marxista del PD-PCI e satelliti, che ritiene la ricchezza (degli altri) UN PECCATO DA CONDANNARE. Come in Italia per anni (ma solo dopo la discesa in campo) l'origine dei capitali di Berlusconi ha dato origine alle più fantasiose storie di finanziamenti da parte della mafia italiana o di quella sovietica (of course, senza il minimo riscontro reale), così in Francia, i marxisti vedono il male dietro alla ricchezza di chiunque. Un male da punire. La stessa logica che porta questa gente a sostenere tasse come l'IMU (una tassa che ti tassa un bene che hai comprato dopo aver pagato le tasse), perchè la PROPRIETA' PRIVATA E' UN MALE. Agnelli si era arricchito col Fascismo (mi domando come coi pochi carri armati e aerei che avevamo), o alle spalle degli operai negli anni settanta. La giustificazione cambia, ma il risultato mai: colpevole! Ovviamente i magnati protetti dalla sinistra non vengono toccati, tipo il disastroso pseudoimprenditore De Benedetti (distruttore dell'Olivetti), ma questa è un'altra storia.

Insomma, l'appiattimento sociale è sempre, sotto sotto, il sogno delle sinistre europee: tutti uguali, tutti con gli stessi soldi, tutto livellato. Una lotta di classe fuori tempo massimo. E sì che avrebbero dovuto capirlo, i sinistri, che quando un "ricco" viene tartassato, se ne va dal suo paese, sia che sia imprenditore, o attore o altro. Il risultato è quindi di peggiorare la situazione: si perdono contribuenti e si impoveriscono i paesi. C'è forse anche un'altra morale nella fuga di Depardieu: meglio scappare in un paese senza governo come il Belgio, che restare in un paese con un governo miope e socialista.

8 commenti:

  1. Mah.
    Per ricordare il pensiero di una persona che più bazzica non troppo lontano dal tuo ideale politico, il termine di plutocrazia non lo usava mica Mao o Stalin. ;)

    La stragrende maggioranza dei ricchi sono persone che hanno commesso in genere un sacco di disastri da molteplici punti di vista.
    Il capitalismo in molte analisi è definito parassitario.

    Ecco, non è che ora ci mettiamo a fare l'apologia dei riccastri, eh, AB?
    Mi parrebbe altrettanto demagogico.

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  2. Ecco il vecchio orso polemico, e lo sapevo quando scrivevo che avresti detto quello che hai detto :)

    Non mi sembra però di aver fatto apologie dei ricchi. Al massimo ho fatto l'apologia della proprietà privata e del frutto del lavoro. Ho sempre sostenuto che un mondo dove il valore si misura solo sui soldi posseduti è un mondo malato e da cambiare.

    Qui però non stiamo parlando di questo. Qui stiamo parlando di una persona che, VIP o meno che sia, fino a prova contraria, i soldi se li è guadagnati lavorando. Ed il punto è che i soldi che guadagni lavorando non sono mica soldi rubati come invece sembrerebbe a certe teste socialiste più o meno pensanti. Un fisco esoso non ha nessuna giustificazione se non quella che si dà da solo.

    Poi se vuoi uno potrebbe discutere dell'esagerazione dei compensi di attori e calciatori, o di come spendono malamente i soldi, ma questo è un altro discorso.

    Il succo della faccenda è che questi governi tassinari sono ogni giorno più lontani dalla gente e non mi stupisce che anche chi magari non arriva alla fine del mese perchè ha le pezze al c. giosca per un Depardieu pensando: almeno lui si è salvato da quei ladri assetati di sangue.

    Amato prende mille euro di pensione al giorno, ecco, quello sì che è un ladro da tartassare.

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  3. Senti, AB.
    Non ti posso dare tutti i torti.
    La mia posizione è chiara: se le mie tasse sono usate per devastare il mondo con 900km di nuove autostrade, nuovi centri commerciali vuoti, per lasciare che i banditi dei video poker continuino il loro business parassitando dai dipndenti da gioco d'azzardo, per rigassifitori, Expo MI, TEEM, terza pista di Malpensa, TAV e TAC, per la distruzione sistematica di paesaggio e agricoltura, per alimentare la bestia, come dice Cruciani, per sostenere il ocnsumismo e la crescita, ecco, io sono per il taglio draconiano delle tasse.

    Poi esce da questo governo del cazzo una imposta fissa di ca. 35€ sui conti correnti: tu hai 2k€ sul conto corrente, paghi come uno che ne ha 200k o 2M€.
    Forse qui non andiamo più d'accordo, io non posso né voglio pagare come Luciano Benetton, come i Ferrero o come il tuo amico Silvio.
    Eppure questa è la tua teoria e pure quella della "destra" (quale?) per cui Depardieu e AB devono entrambi pagare ugualmente 35€ come prelievo sul conto corrente. Non vorrai mica che Depardieu paghi di più no, povero!?

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  4. Il fatto è che i ricchi pagano già più tasse in relazione al reddito. Ci sono le fasce no? Chi dice niente?

    A me sono queste UNA TANTUM dei governi che invece di tagliare prendono che non mi sono mai piaciute e non mi piaceranno mai, ricchi o non ricchi. E' proprio la metlaità da cui partono che è mercia.

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  5. Con questa logica allora il pane a un ricco deve costare 100 € invece di 1 €. Perchè è ricco. Ma stiamo mica scherzando no? E allora cosa si guadagna? Che il ricco se ne va e porta via i suoi soldi. Hai visto cos'è successo in Sardegna? tasse oggi, tasse domani, le barche in Costa Esmeralda non vanno più. Fose perchè poi alla fine non tutti quelli che hanno una vela sono poi così ricchi...

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  6. Non è obbligatorio essere ricchi, AB.
    Noto che la maggior parte delle persone ricche lo sono diventate per sfruttamento diretto ed indiretto di persone ambiente o strutture.
    Anche dal punto di vista etico non va bene. In un mondo sovrapopolato (perché più sei ricco e più hai approffittato delle economie di scala e della piramide demografica-capitalistica a percolazione,se Depardieu fosse un attore molto bravo di provincia vivrebbe decorosamente senza aver accumulato milionate) in cui la torta è quella non puoi averne una enorme e gli altri no.
    In realtà la realtà è che la competizione per le risorse e pure il loro accumulo ci sono sempre stati. E' allora ovvio che se tu ha una fetta di torta da 6kg e intorno ci sono persone con la loro fettina da 5.2g e ovvio che cerchino di accoltellare la tua fettona oppure pure te per poi prenderti la tua fettona.
    Insomma nell'etica della selezione naturale c'è pure l'accumulo delle risorse e pure l'attacco agli accumuli di risorse. :)

    Il turismo di lusso con panfili e quella roba tipo costa smerdalda per me è proprio l'esempio tipo di capitalismo parassitario.
    Ai sardi hai devastato l'ambiente che è loro primo bene comune e la gestione dei proventi della distruzione vanno a società arabe, svizzere, milanesi caymanesi e altra roba del genere.
    Fossi dittatore una delle prime cose che introdurrei sarebbe il divieto dei ferri da stiro e l'andar per mare solo a vela.
    Voglio vedere quanti di questi riccastri che sanno andare solo a gasolio coi loro trattori da mare porterebbero a vento una barca.
    Se se ne vanno pure meglio.
    Uno in meno? No, mille mila in meno! >:)

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  7. Beh comunque la cosa è stata bocciata dalla Corte Europea quindi tanto giusta non era.

    Uomo, io non penso che si debba diventare ricchi per forza, però se non si dà la possibilità di farlo, tanto vale finire tutti chiusi in un gulag a fare lavori manuali no? E' la legge della domanda e dell'offerta, che volente o nolente regola l'economia di mercato.

    Poi mettere quel fantoccio di Briatore sullo stesso piano di Depardieu mi sembra davvero una cattiveria verso il povero Obelix... :)

    Comunque credimi, i sardi disoccupati (non solo per i porti ma anche per l'abbandono di parecchie aree ex-turistiche e lavoratrive in generale) non sono poi così contenti. Forse c'era un altro modo per risolvere le cose.

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  8. Selezione naturale e domanda - offerta...
    Se si accetta quel paradigma si accetta anche il fatto che ci sono prede e predatori. E se tu sei ricco grasso obeso e ciccio sei una preda ambita per i predatori. E opiù saranno grassi i primi e magri i secondi più la selezione naturale, la domanda-offerta provvederà ad un buon riequilibrio.

    I sardi disoccupati...
    Il modello modernista industrialista, il modello Alcoa o Ilva, il modello della petrolizzazione della Basilicata e 1000 altri casi, sono modelli che distruggono più lavoro di quanto ne creino.
    L'economia ad intensità di lavoro (labour intensive) NON è mai molto redditizia a breve (lo è molto a lungo), esattamente il contrario di ciò che è la speculazione (anti eco-nomia) ad intensità di capitali (capital intensive).
    Purtroppo questa caratteristica acclarata del modernismo e del progressismo non viene mai cagata.
    Ecco perché io le definisco le neo-religioni: è il soccombere dell'osservazione della realtà e lo spegnimento della critica.
    I sardi devono avere un modello economico di agricoltura di punta e di turismo distribuito (turismo rurale, agriturismo e alberghi diffusi) che permetta di valorizzare al massimo la RI-produzione anno per anno della ricchezza e la massimizzazione del valore aggiunto, in filiera corta e con distribuzione della ricchezza non l'accentramento nelle mani dei "predoni" capitalisti "forestieri". Anche essi devono capire di essere in numero compatibile con la grandezza della torta, se vogliono fette di una certa dimensione.
    Il modello vincente è quello di Toscana od Alto Adige, ad esempio. C'è tutto, basta copiare.

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