domenica 16 dicembre 2012

Ed ora?

E' passato più di un anno dall'insediamento imposto da Napo Orso capo di Monti, il piromane chiamato dalle banche a fare il pompiere. I risultati sono chiari: impoverimento degli italiani, redditi abbassati ad opera dell'aumento dell'INPS e della rapina legalizzata chiamata IMU (che tassa ciò che si è comprato dopo aver pagato le tasse), disoccupazione vicina al 10%, aziende che scappano per una tassazione che supera il 70%, giovani che emigrano in Brasile Argentina ed Australia, incremento scientifico del nero, operato a causa degli aumenti esosi in ogni settore, insomma un'Italia anni cinquanta, con la differenza di essere senza prospettive. I soliti noti danno colpa ai governi precedenti, tipo il ventennio berlusconiano (che non esiste perchè ha governato otto anni contro i dodici delle varie sinistre radical-chic), senza ricordarsi i disastri (quelli veri) di DC PCI e PSI dagli anni sessanta-settanta in su. I disastri hanno un nome: prepensionamenti d'oro, regalie, false invalidità, abolizione della scala mobile e delle gabbie salariali, pensioni retributive, iper-sindacalizzazione, iper-tassazione, e chi più ne ha più ne metta.

In verità a proposito di ventenni, ricorrono proprio quest'anno i vent'anni dal disastroso governo Amato, un altro governo tecnico che lasciò gli italiani sul lastrico, rapinandone persino i conti correnti. Un capolavoro di devastazione, proprio come il governo montiano. Però adesso, grazie alle politiche di Monti (o ai suoi amici banchieri?) lo spread, ah lo spread va bene. Altro capolavoro per le teste deboli, lo spread. Se per ipotesi la Germania fallisse lo spread si ridurrebbe a zero e diventerebbe positivo per noi. Questo vorrebbe dire che staremmo meglio? No, per niente. I mutui sarebbero a tassi più bassi, è vero, ma chi è che fa mutui ormai? Quattro impiegati pubblici in croce, gli unici con lo stipendio sicuro (ancora per poco, se va avanti così).

Insomma,un bel problema, che nessuno vuole risolvere. Berlusconi ha fatto almeno cadere Monti, ma è stato immediatamente richiamato all'ordine (dal Partito Popolare Europeo): Monti può candidarsi (e che sorpresa) per i moderati. Lo sa bene il cavaliere, che alle prossime elezioni non ci saranno vincitori decisivi, e per la governabilità dovranno puntare su un candidato condiviso (ahinoi). L'unica salvezza sarebbe quella di mandare Monti al Quirinale, più che altro per evitare che ci arrivi Prodi, suo vecchio compagno di merende del Britannia con la banda bassotti firmata PD. Il Pdl, che avrebbe dovuto rinnovarsi sul serio, adesso naviga mestamente a vista. Il PD ha scelto un vecchio dinosauro comunista per farsi rappresentare, rigettando Renzi perchè troppo "berlusconiano" (allora perchè lo tengono nel PD?). La Lega non sa ancora cosa fare della sua vita, e il Movimento di Grillo inizia la parabola discendente (i "cugini" Pirati in Germania stanno facendo una fine ben peggiore), a tal punto che Grillo per riprendere voti si erge a paladino delle democrazia (espellendo i dissidenti) e paventa l'ingresso dei "nazisti" di Alba Dorata in Parlamento. Magari!

In tutto questo le province non sono ancora state abolite, non solo per questioni di mantenere le clientele, ma perchè in questo momento probabilmente i costi a carico del cittadino sarebbero intollerabili (cambio di tutti i documenti di residenza, riorganizzazione del territorio, ricollocamento del personale, et cetera). Così si rimanda (ma nel frattempo, in effetti, le province sono praticamente senza soldi, stipendi a parte).

La morale è che tutti urlano che bisogna cambiare tutto, ma non cambia niente. Una società legata ai lacci della burocrazia come la nostra ha solo due modi per cambiare, o con un golpe, o con cambiamenti minimi progressivi. Finora ha sempre dominato la seconda.

2 commenti:

  1. Ben tornato signor Papà. :)

    Mauro Bonaiuti e altri studiosi dei modello di società (descrescita compresa) la chiamano epoca delle marginalità decrescenti.

    Le risorse sono di meno, il deficit (quello finanziario è solo uno degli aspetti del deficit ecologico e di risors complessivo) ancorché enorme continua ad aumentare...

    Quando marginalità e produttività del sistema cala, di finisce a lavorare di più, spesso con minor risultati, in un sistema che non ha più sprechi e consumi colossali aumentano le iniquità e le differenze. Come i pescatori che, dopo che gli stock ittici sono stati praticamente disstrutti ovunque da una pesca eccessiva su tutto il pianeta, devono passare più ore in mare ottenendo sempre meno pescato e di qualità sempre "peggiore" (secondo gli standard di mercato attuali).
    Così il pescatore lavora di più per avere meno e ciò succede anche a gran parte di noi e le prospettive sono mediocri se non pessime.
    Ritengo purtroppo che non si tratti di complotto o di qualche disegno politico o antipolitico ma di una realtà molto più grave ovvero il fatto che la torta è drasticamente diminuita, le fette devono essere sempre di più (in questo contesto alcuni pochi le vogliono sempre più grandi).
    Purtroppo i partiti che tu citi (con qualche eccezione del M5S che per populismo stanno diventando più rare e annacquate) abbracciano tutti il 90% di una stessa visione con marginali e poco significative differenze di uno stesso modello che è quello della crescita - consumismo - capitalismo - modernismo.
    La morale è che tutti veramente vorrebbeo cambiare chi il punto e virgola, chi i doppi apici, chi il trattino lasciando inalterata la frase ed il suo significato.
    Che è parte del problema, è IL Problema.
    Non sono non c'è una terza via ma neppure una seconda.

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  2. Eh grazie, ho avuto un po' di casini il mese scorso, e quindi poco tempo per scrivere :)

    Trovo particolarmente azzeccato il paragone con la pesca. leggevo l'altro giorno che il nostro patrimonio ittico naturale (come Italia) è di fatto esaurito. Ormai il 90% del pesce che mangiamo è di allevamento, il che ovviamente riduce drasticamente la diversità biologica delle specie ittiche. E tutto questo nonostante in Italia il pesce costi piuttosto caro. Certo non siamo il Giappone, che fa razzia di pesce per gli oceani con navi supertecnologiche che pescano anche col mare a forza sette, però la cosa fa riflettere.

    E' certo che ci vuole gente che ragioni, al di là dei partiti. Non si può rottamare tutto, però nemmeno far finta di nulla. Ci vorrebbe quella cosa che da noi è sempre mancata: la selezione.

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