venerdì 16 novembre 2012

Meno evasione, più soldi (buttati)

Ci è arrivato anche Grillo. Mentre Monti continua coi suoi (falsi) slogan tipo pagare tutti per pagare meno, ecco che il Movimento Cinque Stelle ci è arrivato: in Italia le tasse strangolano il commercio. Einaudi diceva che in un paese così l'evasione è l'unico modo per sopravvivere. Un problema però non si risolve con un altro problema, per cui bisogna intervenire alla radice. E' evidente che dare più soldi allo stato significa semplicemente fargliene sprecare molti di più, per cui la priorità attuale non è combattere un'evasione nemmeno poi così alta (attorno al 17% mentre in Svizzera è del 10% ma là si paga solo il 20% della tassa sul reddito tutto compreso), ma bensì bisogna fare in modo che non aumenti ulteriormente, mentre in realtà è esattamente quello che sta succedendo.

Qualche mese fa sempre i grillini riportavano questa situazione:

Commerciante con reddito lordo di 50.000,00 euro con moglie a carico (primo anno di attività)
Tasse da pagare:
- IRPEF 13.235,00 saldo
- IRPEF 5.241,06 acconto
- Add.Reg. 956,00
- Add.Comun. 236,00
- Add.Comun. 71,00 acconto
- Camera Comm. 88,00
- IRAP 1.689,00
- IRAP 797,15 acconto
- INPS 7.191,00
- INPS 3.779,72 acconto
Totale da pagare 33.417,07.
Da considerare che durante l'anno sono stati versati i contributi fissi INPS per 2900,00 euro circa e che a novembre (stesso anno) bisogna versare tra irpef, irap e contributi un ulteriore acconto pari a 12.439,98 euro. Ditemi voi se è una situazione sostenibile. E poi dicono che si evade!
 

Quindi con sedicimila euro (1.300 euro circa al mese) quest'uomo deve mantenere se stesso e la famiglia. Si noti che in università un tecnico di laboratorio (non certo un dirigente) guadagna di più (alla faccia del riconoscimento del rischio nel settore privato). In più ha ferie pagate, previdenza sociale assicurata e sabati e domeniche liberi. Un disastro. L'evasione fiscale in questo modo non può che aumentare e moltiplicarsi. Il settanta per cento di ciò che guadagna quest'uomo va allo stato. Evidentemente qui non basta più nè lo sciopero fiscale nè l'evasione per difendersi da questo stato parassita.

6 commenti:

  1. L'incultura furbacchiona e delinquenziale dell'evasione maamemipiaccionoesondovuti questiservizi, quelleopere, questotenoredivita a costo dello stato (e con il mio potere d'acquisto e di spreco consumistico che rimane alto perché non pago (gran parte del)le tasse) ora ha come controaltare il moralismo viscido della lotta all'evasione.

    La botte piena e la moglie ubriaca non si può.

    Come scritto altrove, il pareggio di bilancio ha rotto questo giochetto demagogico del lemon capitalism
    e relativo populismo da strapazzo.

    Io sono contro lo spremitura fiscale parassitaria e per la sobrietà (austerità spartana) per molte ragioni
    1 - ciascuno deve vivere con il risultato del proprio lavoro e non con risorse sottratte ad altri o altrove
    2 - i soldi facili vengono sperperati
    3 - il gettito fiscale viene usato per opere nefaste e inutili che degradano ulteriormente il sistema e l'ecologia, ambientale ma anche culturale e sociale
    4 - i sistem in grande NON devono essere alimentati che allo stretto minimo indispensabile perché le dimensioni di un sistema sono nello spazio dei problemi, sono un problema se non IL problema
    5 - il fisco alimenta l'assistenzialismo che è un problema in molti parti d'Italia e d'Europa
    6 - la mancanza di austerità e di spartanità ha reso questa società un ammasso di debosciati, viziati, pretenziosi e arroganti.

    In definitiva: siamo arrivati a questo debito da lacrime e sangue, ci siamo messi questo cappio al collo in decenni di malgoverno basato sulla follia del regolare e sistematico deficit di bilancio.
    Ora sarà durissima uscire da questa catastrofe.
    Gli italiani apprenderanno la lezione?
    Penso di no.
    Perché sono passati 2600 anni da quando Esopo scrisse quella allegoria e non è cambiato granché.

    RispondiElimina
  2. ... e no: gli italiani non apprenderanno la lezione... imbottiti come sono di sedativi mediatici via TV e talk show patetici dove ci si parla addosso tra collusi oppure l'On. Sgarbi urla sul malcapitato di turno la stessa parola una ventina e più di volte... cosa vogliamo pretendere da gente del genere?
    se qualcosa ci insegna la storia è che per (grandi) cambiamenti bisogna prima fare una (grande) rivoluzione.
    non vedo altra possibilità.

    RispondiElimina
  3. La rivoluzione (che non serve ad una cippa se non si cambia dentro, con la crapa e il cuore) si fa a panza vuota. E non ci siamo ancora, visto che stiamo finendo ancora le riserve ancora presenti in dispensa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vero. per ora nessuno ha la panza vuota. e così ci faranno rimanere per evitare cambiamenti. questa è la triste realtà.

      Elimina

I troll non sono i benvenuti, gli insulti neanche. Non sono democratico nè caritatevole, per cui se il pensiero è scritto per creare flames o per insultare verrà cestinato. Gli anonimi non sono ammessi.