Che nel 2011 Berlusconi fosse stato spinto dai poteri forti a dimettersi c'erano arrivati quasi tutti quelli cum grano salis. Che nell'affaire Berlusconi fosse coinvolto tutto il peggio che c'è in Europa, anche. Che sia ora di uscire da questa Europa è ormai evidente. Che sia troppo tardi purtroppo anche.
Il punto è che, a conti fatti, era meglio se restava lui. Dal 2011 le cose sono peggiorate, altro che spread. Più disoccupazione, più tasse, più imprese fuggite o fallite, più confusione politica. Una sola certezza: il popolo tesserato che si nutre alla mangiatoia PD, non farà mai mancare il voto al peggior partito di mafiosi che mai sia entrato in Parlamento. (E non penso al Sud, ma a Regioni del Centro in mano loro da settant'anni).
Essendo l'elettorato moderato completamente privo di speranza, votano soltanto i compagni e i grillini. Questi ultimi rappresentano gli incazzati e in quanto tali, non possono combinare nulla di costruttivo eccetto che porre il problema, come è stato per tutti i partiti monotematici tipo verdi e leghisti, che hanno perso consensi ma hanno costretto i partiti a tener conto di ecologia e federalismo.
Il problema è che l'elettorato della mangiatoia PD è pernicioso perchè non è l'elettorato imprenditoriale ma è al 90% quello dipendente e pubblico, che non ha minimamente idea di quello che significhi continuare con la falsa scusa dell'evasione fiscale causa di tutti i mali e con l'aumento costante e continuo di tasse a carico dell'apparato produttivo del Paese come falsa medicina.
Avremmo dovuto riprendere in mano il Paese e chiedere conto a chi ci ha messo in mano a Monti pilotando lo spread con il supporto esterno di stati stranieri (Germania-Francia). Il conto va chiesto ad un Presidente della Repubblica che già sei mesi prima della caduta del governo contatttava, contro la Costituzione, un professore universitario, uomo della banca G&S da usare come marionetta delle banche dopo averlo nominato senatore a vita. Non credo che gli USA non abbiano voluto partecipare al complotto contro un governo della Repubblica per bontà. I tedeschi volevano mettere le mani sull'Italia per lucrarci, e l'hanno fatto e lo fanno tuttora. Gli USA non volevano interferire sperando in un commissariamento dell'Italia e magari di un effetto domino o magari di un'uscita dell'Italia dall'euro. Da notare che non è cambiato nulla, e queste possibilità sono ancora sul tavolo, esattamente come nel 2011. Solo che oggi abbiamo sparato tutte le cartuccie. O meglio ce le hanno sparate addosso.
Infatti nel frattempo, i tedeschi e le banche hanno avuto tempo di lucrare oltremisura sulle nostre spalle. Più tempo restiamo nell'euro più arricchiamo banche e Germania, basta vedere le imprese cadute in mano straniera. A queste poi, vanno ad aggiungersi le imprese che fuggono dall'Italia. Per ora non posso ancora farlo, ma in effetti l'unica salvezza è non sperare in nessuna salvezza, e quindi andarsene. Una salus victis nullam sperare salutem.
L'Italia è finita, soprattutto se la sua anima imprenditoriale non vota più o se ne va. Rimasti soltanto i passacarte, i burocrati, gli improduttivi, gli statali, i parastatali e l'esercito dei parassiti vari, il Paese imploderà. Il tempo è ritornato magicamente al '92, quando Agnelli disse: "signori la festa è finita".
L'illusione dell'euro è finita e con lui l'illusione di un'Europa Unita. La Fiat di Agnelli sopravviverà e diventerà ancora più grande, perchè ha capito per tempo che la nave, in mano ai potentati PD andava abbandonata prima dell'affondamento. Sul ponte della nave le cooperative parassitarie, i sindacalisti e i sindacalizzati e l'esercito di impiegati pubblici continuano a ballare, ma sono già morti. Sono morti perchè le imprese intelligenti hanno capito che le tasse vanno pagate all'estero, non in Italia. Niente tasse in Italia, niente stipendi ai parassiti dello stato. Semplice.
Spero di esserci quando tutto questo sarà stato spazzato via e l'Italia dovrà ripartire da zero.
Buffo
RispondiEliminaPerché io considero le (anti)politiche di ciò che per brevità indico (polemicamente) con PD±L
1 - straordinariamente simili e sovrapposte (le liti furiose sono proprio dovute alla contiguità politica e alla competizione furiosa sullo stesso spazio ideologico)
2 - un problema che si trascina storicamente (osserva precisamente Carlo Cerbone
) quindi culturale più che partitico
3 - dovute a molteplici problemi ecologici, strutturali, sociologici
4 - considero che la maggior parte di parassiti (vivacchiatori di rendite, frodatori, faccendieri, evasori in SUV esentati da mensa e ticket sanitari, corrotti, peculanti, capitalisti al limone, ladri, saccheggiatori delle cose pubbliche,) straordinariamente fitti proprio in quelle zone dell'elettorato nelle quali tu riponi le tue speranze.
Ritengo che continuare a porre l'attenzione fuori dall'Italia sia uno delle cause di questi problemi.
Rimando poi alla metafora del caseificio.
Da poco scritto il commento sopra, apro il corriere ed eccoti l'ennesimo caso di due esemplari di Grande Parassita importante.
RispondiEliminaIl parassitismo è egalitario e democratico.
Ben distribuiti in tutti i livelli delle piramide: più in alto sei e più parassiti.
Ci sono due sostanziali differenze: Fi ha cercato di cambiare le cose perchè le conveniva (visto anche un alleato come la Lega), mentre al PD non è mai convenuto farlo. Poi il marcio c'è dappertutto per carità, ma nel PD è radicato un sistema-piovra che esiste da settant'anni e che ha giornali, televisioni statali, coop, sindacati e affiliati vari che Fi non ha e non avrà mai. La mangiatoia PD è troppo grande perchè la gente che ci si nutre smetta di votare.
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