Diciamo la verità: la scritta in sé significa poco o niente e se ne vedono da sempre, soprattutto da parte di un certo tipo di tifoseria da stadio che infetta la politica. La novità infatti non é la reazione della solita sinistra con maglioncino borghese indossato sopra la solita camicia rossa comunista. Ovvero, nessuna, almeno all'inizio. La novità è che, per la prima volta, Mattarella si è fatto sentire per una cosa del genere, e ha fatto, una volta tanto, il Presidente della Repubblica non silente.
Un amico mi scrive mandandomi il link dell'intervento preso dall'Ansa e commentando ironicamente: "il mondo al contrario", citando il best seller Amazon scritto dal generale Vannacci che, manco a dirlo, abbiamo letto entrambi.
In effetti è vero. Non ce lo aspettavamo un intervento di un presidente che super partes non è mai stato, e siamo stati un po' sorpresi, noi che apparteniamo orgogliosamente alla destra storica, anticomunista, nazionalista e, come si dice oggi, sovranista.
Così, dopo l'intervento di Mattarella, sono arrivate le (false) manifestazioni di solidarietà a Meloni da parte delle varie forze politiche di opposizione. L'unico credibile nella vicinanza è, per quanto non abbia stima di lui, l'onnipresente Matteo Renzi.
Detto questo, l'episodio in sé è un'occasione più che ghiotta per commentare e ricordare un certo tipo di comportamento della sinistra (post-)comunista, che non rinuncia mai a presentare la parte peggiore della sua natura.
Illiberali, antidemocratici, violenti e opportunisti. Questi quattro aggettivi bastano per definire il PD, fino al prossimo cambio di nome, e l'accozzaglia di partitelli catto-social-comunisti da zero virgola che popolano la palude sinistrorsa.
Si tratta solo di aspettare, il grosso dell'elettorato pidiota é della boomer generation o più vecchio. I giovani li seppelliranno, e finalmente, saremo liberi da questa marmaglia ignorante, ottusa e ideologicamente malata. Forse, dopo, arriverà finalmente una sinistra liberale, competitiva, alternativa e votabile.
Anche i giornalai di Re-Pubica, della Busiarda di Torino e del Corriere della Serva ormai non sono più considerati credibili dalla Generazione Y e Z. Non spendo parole per il Falso Quotidiano e simili, inesistenti nella considerazione dei più giovani. L'informazione, ormai, si fa da altre parti.